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UIL: "Ancora troppi incidenti sul lavoro, formazioni sulla sicurezza nelle scuole"

“Tre gravissimi incidenti sul lavoro, di cui due mortali, nel giro di pochi giorni sono più di un campanello d’allarme. Sono un chiaro segnale che deve spingere tutti a un atto di responsabilità, a tutti i livelli. Ben venga la task force proposta dalla Prefettura di Massa Carrara ma quello che serve è un cambio di mentalità collettivo. Ci sono fattori scatenanti dietro ai gravi incidenti. Soprattutto ci sono silenzi e omissioni dietro a quelli piccoli che non vengono neppure denunciati e questi ci preoccupano ancora di più. Con la sicurezza sul lavoro l’attenzione deve essere sempre altissima e il nostro obiettivo come sindacato resta uno solo: incidenti zero. È l’unico modo per cercare di migliorare sempre e rilanciamo la nostra proposta: formazione sulla sicurezza costante a partire dalla scuola”.
A parlare è il segretario della Uil area nord Toscana, Franco Borghini, che analizza quanto accaduto nelle ultime settimane soprattutto nella provincia apuana e in Toscana anche alla luce dei dati Inail: “Ci stringiamo ancora oggi al terribile dolore di due famiglie e di tutta la comunità per la tragica scomparsa di due lavoratori, Andrea Figaia e Nicola Iacobucci. Due operai che stavano facendo il loro mestiere, difficile e faticoso, per portare a casa uno stipendio, il pane da mettere sulla tavola per la famiglia. Ma solo pochi giorni prima un altro grave incidente aveva coinvolto un operaio in via Lottizzazione a Massa. Troppi, in pochi giorni, per non pensare che qualcosa davvero non sta funzionando”.
E allora bisogna dare un’occhiata al report Inail, fino al mese di settembre: “Da gennaio a oggi ovviamente il numero complessivo di incidenti in Toscana è diminuito di circa il 25% ma questo è un chiaro effetto del lockdown di tre mesi da marzo fino alla fine di maggio – dice ancora il segretario Uil area nord Toscana -. Il confronto, ancora da prendere con le molle, per il solo mese di settembre con l’anno scorso è inferiore al 20% di differenza e fa comunque riferimento ai soli fatti denunciati: 3.131 rispetto a 3.853. Nella provincia apuana il totale degli infortuni denunciati da gennaio a settembre è di 1.608 casi contro i 1.829 dell’anno scorso; per il mese di settembre 172 rispetto a 216. Cifre che insomma si avvicinano nonostante le evidenti contrazioni economiche e finanziarie di molti settori che rientrano in queste statistiche, dovute alla pandemia: basta pensare a tutti quelli che stanno lavorando in smart working, in particolare il pubblico. Per quanto riguarda poi gli incidenti mortali, il dato da gennaio a settembre era lo stesso sia per il 2019 sia per l’anno in corso: 2 decessi. Purtroppo quanto accaduto a ottobre mette in luce tutta la tragicità dei numeri di questo anno”.
Numeri che sono però solo parziali e che rischiano di nascondere altre verità: “Ci sono che non vengono denunciati soprattutto oggi in cui si teme di perdere il lavoro in una situazione sempre più precaria. Il lavoro non è di qualità, i contratti non garantiscono stabilità e l’incertezza della pandemia sta mettendo in crisi tutto il sistema. Sistema che prevede lavori flessibili, non importa l’età”.
È per questo che il segretario Borghini invita ad ampliare il più possibile la task force messa in campo dalla Prefettura ma, soprattutto, invita le istituzioni a lavorare su un radicale cambio della mentalità: “Occorre senso di responsabilità da parte di tutti. Servono più controlli. Ma bisogna coinvolgere i lavoratori nei processi decisioni e di elaborazione delle procedure di sicurezza. Infine invitiamo anche la nuova giunta regionale della Toscana a elaborare un progetto educativo e formativo che inizi a portare la sicurezza come materia educativa fin dentro le classi, magari almeno alle superiori”.

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