22 Novembre 2024, venerdì

Truffe telefoniche in provincia, anziani raggirati

“Il trucco è vecchio ma purtroppo funziona ancora: truffatori che si spacciano per addetti del gas e con una scusa qualsiasi, che sia una perdita o per controllare il contatore, riescono a entrare in casa dei cittadini per rubare qualcosa oppure carpire importanti dati personali. Non aprite mai a nessuno e chiamate sempre la vostra compagnia di fiducia”

A segnalare l’ennesimo tentativo di raggiro sono i referenti di Adoc Toscana Nord, il presidente Mauro Bartolini e Valentina Sparavelli, informati dai cittadini di quanto accaduto proprio nelle ultime ore: “I falsi addetti del gas stanno battendo in questi giorni la zona di Gragnana e Bedizzano. Sono riusciti a entrare nelle case di alcuni anziani spacciandosi per addetti delle compagnie di distribuzione. Per fortuna non ci risulta al momento che abbiano rubato nulla, perché comunque i cittadini sono molto più attenti rispetto al passato, per fortuna, ma il rischio è sempre altissimo, soprattutto quando si tratta di anziani che vivono da soli. Non c’è solo il pericolo furti. Questi malintenzionati sono interessati anche ai dati personali, ai numeri utente delle bollette, per attivare nuovi contratti capestro a danno dei cittadini che se ne accorgono magari solo dopo qualche mese. Ricordiamo sempre che le compagnie difficilmente mandano i propri rappresentanti a domicilio e a ogni modo prima avvisano le persone interessate con una telefonata”.

Ma attenti anche alle truffe telefoniche, con le telefonate mute o le chiamate perse da numeri che non si conoscono: “Al consumatore arriva una telefonata da un numero italiano ma la linea cade immediatamente. A quel punto in molti sono tentati di richiamare e qui arriva la brutta sorpresa: si comincia a pagare fino a prosciugare tutto il credito. Qualche anno fa erano numeri italiani, adesso si stanno evolvendo e arrivano dall’estero, con utenze extraeuropee: numeri bielorussi, dell’est Europa, nordafricani e nelle ultime settimane da Cuba. Non rispondete e non richiamate – conclude Adoc -, perché sono tutte truffe. È comunque possibile ottenere il rimborso del credito attivando una procedura di conciliazione. Invitiamo inoltre anche a disattivare le chiamate internazionali, se non sono strettamente necessarie”.

Redazione
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