È stato approvato dalla Regione Toscana, ricevendo un finanziamento di 45mila euro, il progetto Elios della Società della Salute della Lunigiana, che prevede la creazione di un punto di ascolto riservato a persone dai 16 ai 21 anni di età, dove queste potranno avere a disposizione due psicologi.
Il progetto Elios è stato portato avanti dall’Unità Funzionale Salute Mentale Adulti (UFSMA), dall’Unità Funzionale Salute Mentale Infanzia e Adolescenza (UFSMIA) e dall’Unità Funzionale Servizi per le Dipendenze (Ser.D.), rispettivamente guidate dal dottor Alessandro Guidi, dalla dottoressa Isabella Bernazzani e dalla dottoressa Carolina Bianchi.
Elios è un progetto rivolto agli adolescenti e ai giovani dai 16 ai 21 anni di età, i quali, a causa dell’isolamento forzato durante la pandemia da covid-19, hanno sofferto di un particolare disagio psicologico con effetti negativi sulla salute globale.
Si è, pertanto, assistito ad un aumento di richieste di assistenza psichiatrica presso l’UFSMA, l’UFSMIA e il Ser.D. da parte di persone non note a tali servizi.
“Questi interventi – sottolinea il direttore della SdS Lunigiana, Amedeo Baldi – rappresentano la punta di un iceberg di una sofferenza diffusa, che non trova un canale di ascolto.
I giovani, infatti, mostrano molta ritrosia nel chiedere aiuto ai servizi socio-sanitari perché non si ritengono, a torto o a ragione, malati.
Risulta, quindi, molto importante rendere loro disponibile un punto di ascolto di libero accesso e non connotato in senso strettamente sanitario, al quale potranno presentarsi senza appuntamento e senza impegnativa medica, quindi saltando ogni passaggio burocratico intermedio”.
Le figure professionali che i giovani troveranno al punto di ascolto, ascolteranno i loro problemi e faranno counseling, dando consigli e rassicurazioni; se è il caso contatteranno le scuole per definire meglio i problemi scolastici presentati o contatteranno l’UFSMA, l’UFSMIA e il Ser.D. per una rapida valutazione e presa in carico qualora siano emersi problemi psichiatrici o di dipendenza.
Attiveranno, inoltre, l’assistente sociale territoriale per gli interventi necessari sulla rete familiare o per il supporto necessario per richieste di tipo economico e/o burocratico.
Il nuovo servizio partirà entro la fine del prossimo mese di febbraio ed è in fase di individuazione la sede fisica in cui verrà espletato in Lunigiana, terra che, all’interno del contesto regionale toscano, ha presentato, sin dall’inizio del periodo emergenziale, dati di diffusione del covid-19 di particolare entità rispetto ad altri territori.
La pandemia, infatti, non è solo un fatto sanitario, ma riguarda anche i comportamenti delle persone, i loro vissuti.
Uno studio evidenzia che i comportamenti correlati alla salute sono peggiorati: più tempo trascorso davanti al computer e sui social media (dalle 2,9 ore fino alle 5,1 ore in media al giorno) e una sensibile riduzione del livello di attività fisica (fino al 64% in meno).
Segnalati anche disturbi del sonno e aumento nel consumo del cosiddetto “cibo spazzatura”.
Inoltre, i giovani hanno particolarmente risentito dell’isolamento sociale dovuto al lockdown e alla chiusura delle scuole, che rappresentano un importantissimo punto di incontro e socializzazione.
Sono, quindi, aumentati, in modo sensibile, i disturbi da ansia, quelli depressivi, del sonno e dell’adattamento; in salita anche l’abuso di alcool e di sostanze, e le conflittualità intra-familiari.