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"Suo figlio ha dei debiti, bisogna pagare la cauzione", ma era una truffa ai danni di un'anziana

Suona il telefono di casa e la voce dall’altra parte si presenta come un avvocato oppure un appartenente alle forze dell’ordine per avvisare che un parente di chi ha risposto è stato trattenuto in Caserma a causa di un grosso debito da saldare, o perché ha fatto un incidente senza la copertura assicurativa. Per “liberarlo”, quindi l’interlocutore chiede il pagamento di alcune migliaia di euro come cauzione, che sarà ritirata a domicilio.
Tra gli addetti ai lavori questa tecnica è conosciuta come la “truffa della cauzione” o la “truffa dell’avvocato”, un imbroglio che purtroppo continua a fare molte vittime tra gli anziani, che cadono nella trappola di malviventi molto esperti che sanno recitare in modo impeccabile.
A Carrara, dopo un paio di episodi risalenti all’anno scorso, una banda di truffatori ha ripetuto lo stesso “copione” alcuni giorni fa. La vittima di turno, una donna 83enne del posto, ci ha rimesso soldi e oggetti preziosi che il fantomatico avvocato si è fatto consegnare dopo averle fatto credere che quella somma serviva per liberare il figlio. Il truffatore ha raccontato all’anziana presa di mira che per consentire al figlio di tornare a casa, doveva pagare subito 4000 euro in contanti, oppure in alternativa doveva consegnare oggetti preziosi di pari valore.
Il piano ha funzionato perfettamente perché l’anziana, andata in agitazione per quello che era capitato al figlio, senza pensarci due volte ha racimolato il contante che aveva in casa, però quando il truffatore al telefono si è sentito dire che si trattava solo di trecento euro, non si è accontentato e ha chiesto di raccogliere anche tutti gli oggetti preziosi che aveva in casa, in modo da consegnarli ad un incaricato che stava per presentarsi alla sua porta.
Di lì a poco, la donna è stata effettivamente raggiunta a casa da un uomo ben vestito che per ottenere la fiducia dell’anziana, le ha passato il telefono facendole credere che dall’altra parte c’era proprio il figlio, ma in realtà si trattava di un complice che ha continuato a recitare la parte. Rinfrancata da quella telefonata, la signora 83enne ha consegnato il denaro insieme ad alcuni gioielli che aveva a portata di mano.
A quel punto la nonnina ha telefonato ai familiari per raccontare l’accaduto, ma ha capito di essere stata truffata quando il figlio le ha fatto sapere che stava bene e che non c’era nulla di vero in quello che le avevano raccontato.
La denuncia è stata presentata presso la Stazione Carabinieri di Carrara. I militari dell’Arma hanno quindi avviato le indagini con l’audizione delle vittime e di altre persone informate sui fatti, inoltre tutte le Centrali Operative dell’Arma nei dintorni sono state messe in allarme, considerato che i malviventi potrebbero aver messo in atto altre truffe identiche nella stessa zona, oppure proseguire la loro azione in altre località della provincia.
Il Maggiore Cristiano Marella, Comandante della Compagnia Carabinieri di Carrara, rivolgendosi agli anziani ed ai loro familiari, rinnova il consiglio più importante che è quello di non aprire mai la porta agli sconosciuti e soprattutto non bisogna mai consegnare denaro o gioielli a nessuno, perché non esiste nessuna cauzione da pagare direttamente alle Forze dell’Ordine. In caso di richieste di denaro telefoniche, si raccomanda di chiudere immediatamente la comunicazione e se si ha un cellulare a disposizione, telefonare al numero di emergenza 112, lasciando perdere il telefono fisso, perché spesso i truffatori restano in linea per mantenerla occupata, in attesa che la vittima risollevi la cornetta per avvisare qualcuno, invece all’altro capo del filo ci sono sempre loro che continuano la recitare la “fiction”.

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