mercoledì, 7 Giugno, 2023

Sulle ali dei Canadair

Questo è un pensiero di sinistra (credo), molto buonista e pure radical chic.

Ma lo faccio mentre ancora la Sardegna brucia, diventando un inferno di fuoco dove a perdere tutto sono aziende, persone, famiglie, a morire sono ettari di boschi e animali. Ho amici che hanno ancora le loro famiglie in quelle zone e il mio primo pensiero, una volta appresa la notizia, è stato per loro.

Vedere ulivi in fiamme e quel che resta di attività, case, allevamenti è devastante; soprattutto se si pensa che ancora stiamo facendo i conti con una pandemia che non è per niente finita.

Fortunatamente i soccorsi si sono subito attivati e hanno scongiurato (se possibile) l’escalation delle fiamme e dei danni. Per questo, hanno detto le istituzioni, dobbiamo ringraziare l’Unione Europea, i Canadair della Francia e della Grecia che, assieme ai nostri, da subito sono stati impiegati nello spegnimento delle fiamme.

L’Italia ha una flotta composta da 19 Canadair CL415, schierati presso le basi operative, che si distinguono in permanenti, stagionali e di scalo temporaneo in base a un piano di azione o su disposizione del COAU (Centro Operativo Aereo Unificato). Le basi permanenti dei Canadair sono collocate a Genova, Roma e Lamezia Terme.

In compenso lo scorso anno il Pentagono ha assegnato a Lockheed Martin un contratto da 368 milioni di dollari per sei F-35 destinati all’Italia con consegne entro il 2022 nell’ambito del 14° lotto di produzione. Con questo ordine l’Italia arriverà ad avere 28 F-35.

Parlando di costi, un Canadair ha un prezzo di circa 37milioni di euro, un quarto della cifra sborsata per un F-35; una sola ora di volo di un F-35 costa oltre 40mila euro, mentre quella di un Canadair all’incirca 6mila.

Alla faccia dei pompieri, precari, pagati poco, sotto organico che devono combattere – loro sì – contro le calamità naturali e la sciagurata follia umana. Cosa è meglio secondo voi? Investire miliardi in aerei da guerra o puntare di più sulla tutela ambientale e sui Canadair?
Io non ho alcun dubbio.

Diego Remaggi
Diego Remaggi
Direttore e fondatore de l'Eco della Lunigiana. Scrivo di Geopolitica su Medium.

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