“Le Amministrazione comunali della Provincia di Massa e Carrara sono assolutamente inadempienti e sordi ai dettami dei vari Decreti Legislativi e dei DPCM emessi negli ultimi giorni contenenti le “Misure per contrastare e contenere il diffondersi del virus Covid-19“ ignorano nella sostanza anche il Decreto Legge n. 9 del 2 marzo 2020 che impone di individuare i servizi indifferibili che prevedono e necessitano del personale in ufficio e adottare “il ricorso al lavoro agile come modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa“”, a dirlo sono le sigle sindacali CGIL FP – CISL FP – UIL PA.
Il principio auspicato da tutti i DPCM emessi nei giorni scorsi dal Presidente del Consiglio dei Ministri è quello di evitare il più possibile contatti tra le persone le quali potrebbero portare ai possibili contagi che stanno mettendo in ginocchio la Sanità nazionale e a rischio la salute dell’interno Paese.
Gli Enti del Territorio a cominciare dai più grandi: Unione dei Comuni, Comune di Aulla e Pontremoli ancora non hanno organizzato in modo organico il cosiddetto “lavoro agile“ e non ha individuato i servizi che in modo indifferibile devono essere resi con presenza diretta del personale. In questo caso la Direttiva 2/2020 stabilisce che deve essere ridotta al minimo la presenza fisica delle persone adottando forme di turnazione e fruizione di congedi e ferie pregresse. Anche in questo caso le direttive ministeriali vengono ignorate.
È bene che le Amministrazioni capiscano che non ci sono lavoratrici e lavoratori che non vogliono lavorare ma vi sono persone che mettono a rischio la salute personale e quella degli altri.
I due comuni più importanti del territorio non hanno ancora organizzato il personale dei Servizi chiusi per disposizioni ministeriali come le scuole che fin da subito dovevano essere messe “a disposizione“ ma non in servizio. Siamo al paradosso che parte del personale sia sospesa e sostenuta dagli ammortizzatori sociali mente le dipendenti comunali siano
Ognuno di noi legge e ascolta accorati appelli che ci consigliano di “rimanere a casa“ e sono proprio le stesse istituzioni che nella loro funzione di datori di lavoro non adempiono agli obblighi normativi.
Tuttora si sono operatori senza le dotazioni di protezione individuale necessarie allo svolgimento dello loro funzioni come gli agenti della Polizia Municipale chiamati a controlli serrati sul territorio.
A parte qualche eccezione, pensiamo al comune di Comano, gli Enti della Lunigiana non hanno dato risposte concrete e applicative ai decreti legge e ai Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri. Chiediamo all’Unione dei Comuni di fare raccordo tra gli Enti al fine di adottare quelle misure organizzative che le norme prevedono: 1) adottare come modalità ordinaria il lavoro agile ad esclusione dei servizi individuati come indifferibili (e non il contrario) che andranno organizzati su turni con forte riduzione del personale in servizio. Successivamente devono lasciare, eventualmente al proprio domicilio i dipendenti che non possono svolgere il proprio lavoro a causa della sospensione dei servizi.
Rispetto a questo abbiamo interessato anche il Prefetto come figura di garanzia dello Stato.
Per le Segreterie CGIL FP – CISL FP – UIL PA