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Scuolabus, la preoccupazione dell'Unione di Comuni Montana dopo le nuove linee guida nazionali

Scrive una lettera a nome dei sindaci di tutta l’Unione di Comuni Montana Lunigiana il presidente Roberto Valettini esprimendo grande preoccupazione per le nuove linee guida sul trasporto pubblico scolastico che rischiano di mettere in gravi difficoltà i comuni di montagna in vista dell’imminente ripartenza post Covid.
La lettera è indirizzata al ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, Al ministro dei Trasporti Paola De Micheli, al presidente della regione Toscana Enrico Rossi, agli assessori Cristina Grieco e Vincenzo Ceccarelli, rispettivamente con delega all’Istruzione e ai Trasporti e al presidente della provincia di Massa Carrara Gianni Lorenzetti.
L’intenzione dell’Unione è quella di sollevare l’attenzione del Governo verso i problemi dei piccoli comuni montani, che con il cambio delle norme sulla distanza negli scuolabus, subiranno sicuramente più disagi che nelle aree urbane.

A precisare la situazione a L’Eco della Lunigiana è Annalisa Folloni, assessore dell’Unione con delega all’istruzione e ai trasporti.
In un pulmino dove prima viaggiavano 20 bambini con le nuove linee guida adesso ne potranno viaggiare 7 – spiega – I nostri mezzi andrebbero quintuplicati perchè si parla di garantire il trasporto a centinaia di bambini e ragazzi che frequentano le scuole in Lunigiana e che usufruiscono dei servizi comunali. In alternativa dovremmo aumentare il numero di corse, ma nelle nostre frazioni ci sono tempi di percorrenza che possono durare anche mezz’ora. Gl ingressi scaglionati creerebbero così difficoltà agli studenti e anche ai genitori che lavorano. A nostro avviso – conclude Folloni – le linee guida andrebbero distinte tra territori urbani e territori montani”.

“Come noto – scrive il presidente Valettini nella lettera – le nuove linee guida nazionali prevedono che il metro di distanziamento sui mezzi di trasporto sia rispettato anche tra alunni sugli autobus del trasporto scolastico comunale (scuolabus). Potrà essere utilizzato solo 1 posto a sedere ogni 2: così la capacità degli scuolabus sarà dimezzata. Per i comuni , che organizzano il servizio, la scelta obbligata è di raddoppiare gli scuolabus e/o le corse, e quindi gli autisti. Rispetto all’obbligo di distanziamento di 1 metro sullo scuolabus sono previste eccezioni per fratelli e sorelle o per i tragitti con tempo di percorrenza inferiori a 15 minuti, con inevitabili ricadute sulle famiglie che abitano più lontano da scuola, che fanno maggiore uso del servizio e sui Comuni al di fuori delle grandi aree urbane, soprattutto quelli piccoli e montani.

Il raddoppio dei mezzi e del personale è condizione impossibile da realizzare con le risorse di cui i comuni attualmente dispongono. E’ indispensabile che il Governo individui nuove risorse da destinare ai comuni per assicurare un servizio indispensabile per il diritto allo studio costituzionalmente garantito. E’ giusto prevedere regole a tutela della salute dei ragazzi, degli operatori dei trasporti e del personale scolastico, ma non è possibile che le inevitabili maggiori spese gravino sulle casse dei comuni già provate dall’emergenza Covid-19. In – conclude – alternativa potrebbe essere rivalutata la possibilità di occupare tutti i posti a sedere con obbligo di indossare la mascherina. Certo dell’attenzione e fiducioso in una positiva soluzione, porgo cordiali saluti”.

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