Gli operatori dell’Azienda USL Toscana nord ovest hanno dato il loro prezioso contributo dal punto di vista sanitario in occasione dello sbarco dei 29 migranti tratti in salvo il 2 giugno scorso al largo della Libia e provenienti da Eritrea, Etiopia, Gambia e Sudan dalla nave “Life Support” di Emergency avvenuto questa mattina nel porto di Marina di Carrara.
L’assistenza sanitaria è cominciata a bordo della nave quando un infermiere del 118, assieme al personale sanitario della Sanità marittima, ha effettuato un primo triage di valutazione delle condizioni dei singoli con la definizione delle eventuali priorità nello sbarco. Presente sulla banchina un’ambulanza per le emergenze il cui servizio non è stato necessario e un Posto medico avanzato, con personale medico e infermieristico. Dopo che le 29 persone sono scese dalla nave sono poi stati effettuati ulteriori accertamenti sulle loro condizioni di salute.
Agli interventi sanitari – coordinati dal direttore dell’area Emergenza urgenza 118 Andrea Nicolini e dalla direttrice della Zona Distretto Apuana Monica Guglielmi – hanno partecipato il personale del 118 e della Zona, oltre ad alcuni specialisti Asl. Da evidenziare anche l’importante contribuito del Coordinamento regionale maxi-emergenze diretto da Piero Paolini.
Il sistema dell’accoglienza di Massa Carrara, coordinato dalla Prefettura, ha visto impegnati, oltre all’Azienda sanitaria, anche il Comune di Carrara, la Regione, la Questura ed i Carabinieri, molte associazioni del volontariato locali come Croce Rossa, Anpas e Misericordia che hanno messo a disposizione personale soccorritore, logistico e di protezione civile.
Come evidenziato dal prefetto di Massa Carrara Guido Aprea, che ha coordinato le operazioni di accoglienza, tra i 29 migranti arrivati oggi (5 giugno) nel porto di Marina di Carrara ci sono un bimbo di 2 anni con la madre e altre due donne, che resteranno tutti in provincia di Massa Carrara, mentre i 26 uomini saranno distribuiti nelle altre province toscane.