Nel 32° anniversario della strage di via dei Georgofili a Firenze, Sarzana ricorda Dario Capolicchio, il giovane studente sarzanese morto all’età di soli 22 anni il 27 maggio 1993. Stamattina il sindaco di Sarzana ha deposto un mazzo di fiori alla targa commemorativa nella piazza dedicata al giovane sarzanese, vittima del vile attentato avvenuto nel capoluogo toscano.
Successivamente la prima cittadina si è recata al cimitero urbano per deporre sulla tomba di Dario il cuscino di fiori inviato dal Comune di Firenze alla nostra città in segno di omaggio per la morte del giovane cittadino sarzanese.
“Dalla memoria delle vittime delle mafie attingiamo forza e coraggio per continuare a combattere la criminalità organizzata”, ha dichiarato la sindaca Cristina Ponzanelli. “Grazie alla Città di Firenze, sempre con noi nel giorno di commemorazione del nostro caro Dario”.
La strage di Via dei Georgofili
27 maggio 1993, ore 1:04 – Un’autobomba con 277 chilogrammi di esplosivo devasta il centro storico di Firenze, nei pressi degli Uffizi. L’attentato di Cosa nostra provoca 5 morti e 48 feriti.
Le vittime:
- Fabrizio Nencioni (39 anni), ispettore dei vigili urbani
- Angela Fiume (31 anni), custode dell’Accademia dei Georgofili
- Nadia Nencioni (9 anni), figlia della coppia
- Caterina Nencioni (50 giorni), neonata
- Dario Capolicchio (22 anni), studente universitario di Sarzana
I danni: Distrutta la Torre dei Pulci (sede dell’Accademia dei Georgofili), gravemente danneggiati gli Uffizi con il 25% delle opere d’arte compromesse, tra cui capolavori di Bartolomeo Manfredi e Gerard van Honthorst.
Il contesto: L’attentato si inserisce nella strategia stragista di Cosa nostra del 1992-1993, dopo l’uccisione dei giudici Falcone e Borsellino, come rappresaglia contro la lotta antimafia dello Stato.
I responsabili: Tra i mandanti Salvatore Riina, i fratelli Graviano, Matteo Messina Denaro. Tra gli esecutori Giuseppe Barranca, Gaspare Spatuzza, Cosimo Lo Nigro. Tutti condannati all’ergastolo.