venerdì 27 Dicembre 2024

La sala chirurgica diventa sala parto per salvare un neonato

La sala chirurgica trasformata in sala parto per consentire ad un piccolino di essere operato immediatamente dopo la nascita. È accaduto pochi giorni fa all’Ospedale del Cuore di Massa per garantire a Romeo, appena venuto al mondo, di essere sottoposto all’intervento che gli ha salvato la vita.

L’Area nascita integrata dell’Ospedale del Cuore è davvero speciale, un unicum in Italia: consente ai bambini con diagnosi di cardiopatia congenita di venire al mondo in piena sicurezza, nello stesso luogo in cui, pochi minuti dopo la nascita, possono essere operati, senza la necessità di trasferimenti. Ma per Romeo il “percorso nascita” di Monasterio è stato ancora più speciale perchè, per consentire al  piccolino di sottoporsi all’intervento salvavita immediatamente dopo la nascita, una delle sale cardiochirurgiche dell’Ospedale del Cuore è diventata sala parto.

massa massa | monasterio | neonato
Ospedale del cuore di Massa

Il bimbo era affetto da una cardiopatia congenita (la trasposizione delle grandi arterie): nelle ultime settimane di gestazione le ecocardiografie fetali, eseguite dalla dottoressa Sabrina Costa, rilevavano un aggravamento del quadro clinico tale da impedire al piccolo Romeo, alla nascita, di ossigenarsi anche per i pochi minuti necessari al trasferimento dal secondo piano – che ospita la sala parto – al blocco operatorio. Ecco quindi la decisione di farlo nascere direttamente dentro il blocco. Ad assistere lui e la mamma durante il parto il team multidisciplinare dell’Ospedale del Cuore e ginecologi e ostetriche dell’Azienda USL Toscana Nord Ovest che, insieme a Monasterio, gestisce  l’Area Nascita Integrata. 

Romeo nasce e – solo il tempo di incontrare gli occhi di mamma – viene trasferito in sala emodinamica, a pochissimi passi di distanza, dove l’equipe del dottor Giuseppe Santoro, Direttore della Cardiologia Pediatrica, esegue l’intervento salvavita che consente al piccolo di ossigenarsi.

Il piccolo Romeo – spiega il dottor Santoro – presentava una variante rara di trasposizione delle grandi arterie per cui mancava una qualsiasi comunicazione salvavita nel cuore. Solo la rapidità estrema del nostro intervento poteva salvarlo”.
Una rapidità che  l’Ospedale del Cuore consente.
Il bambino reagisce al meglio, il sangue si ossigena e dopo qualche giorno viene sottoposto all’intervento cardiochirurgico correttivo definitivo, eseguito dai dottori Vitali Pak, Direttore della Cardiochirurgia Pediatrica e Vincenzo Poli.
Il cuoricino di Romeo è adesso anatomicamente e funzionalmente normale e lui è felice tra le braccia di mamma e papà.

Abbiamo trovato in Monasterio una famiglia – sono le  parole dei genitori –  La prima diagnosi è stata fatta al Meyer, poi ci è stato indicato l’Ospedale del Cuore, la sanità toscana si è mostrata una rete solida che garantisce risposte e accompagna nel percorso. L’Ospedale del Cuore ci ha accolto, compreso. L’empatia di tutto il personale è fantastica. Non finiremo mai di ringraziare”.

“Il messaggio che ci restituiscono i genitori del piccolo Romeo –
sono le parole di Marco Torre, Direttore Generale di Monasterio – ci riempie di orgoglio: medici e infermieri della Toscana che fanno gioco di squadra mettendo a disposizione del paziente professionalità e competenza, umanità ed empatia. La nostra Area Nascita Integrata si conferma punto di arrivo della rete ospedaliera toscana per quei piccoli pazienti che, così fragili, solo qui possono trovare una chance di cura e vita. La Sanità Toscana vanta un fiore all’occhiello che rappresenta un unicum nazionale”.

Redazione
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