lunedì 23 Dicembre 2024

Sabato 8 ottobre aprono al pubblico gli archivi delle famiglie toscane

Ritorna Archivi.Doc, la giornata che punta a svelare al pubblico gli archivi delle dimore storiche dislocate nelle città e nelle province della Toscana, quest’anno si inserisce nell’evento nazionale “Carte in dimora. Archivi e Biblioteche: storie tra passato e futuro” organizzata da Adsi– Associazione Dimore Storiche Italiane.

Sabato 8 ottobre apriranno gratuitamente al pubblico (con prenotazione obbligatoria) gli archivi delle famiglie toscane, abitualmente accessibili solo agli studiosi, che permettono di ripercorrere le trame della storia cittadina, regionale, italiana e internazionale intrecciando tracce, indizi, ipotesi e conferme nei documenti, nelle pergamene, nelle lettere, nei diplomi, nei cabrei, nelle infinite filze.

La Toscana è la regione che conta il maggior numero di aperture: 22 a Firenze e Provincia, 1 a Cecina in provincia di Livorno, 3 a Lucca e provincia, 3 in Lunigiana, 6 nelle Terre di Pisa, 1 a Pistoia, 1 a Prato e 3 nel Senese.

L’iniziativa, in collaborazione con la Direzione Generale Archivi del Ministero della Cultura e con l’Associazione Nazionale Case della Memoria nell’ambito delle manifestazioni volte a promuovere la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio archivistico e librario, ha ricevuto il patrocinio del Ministero della Cultura e di Regione Toscana, Città Metropolitana di Firenze, Provincia di Arezzo, Provincia di Livorno, Provincia di Lucca, Provincia di Massa Carrara, Provincia di Pisa, Provincia di Pistoia, Provincia di Prato, Provincia di Siena e in collaborazione con Città Nascosta, Generali Assicurazioni Agenzia di Empoli Iacopo Speranza, Associazione Archivi Storici delle Famiglie, Terre di Pisa, The Lands of Giacomo Puccini, Conoscere Firenze e gli Amici dei Musei Fiorentini.

Ingresso gratuito.

Prenotazione obbligatoria entro venerdì 7 ottobre ore 16 all’indirizzo www.associazionedimorestoricheitaliane.it

In Lunigiana

1. ARCHIVIO STORICO DI BAGNONE
Piazza Marconi 7, Bagnone (MS)
Orario di apertura: 15-18

In occasione della II Giornata Archivi.doc l’Archivio Storico di Bagnone propone una visita guidata tra i documenti del Territorio attraverso la storia delle Istituzioni territoriali sotto il dominio fiorentino.
Nel 1450 le comunità comprese nel feudo di Castiglione del Terziere si sottomisero alla Repubblica Fiorentina. A partire da questa data il comune di Firenze impose la residenza a Castiglione del Terziere di un capitano per amministrare la giustizia civile e criminale e fungere da elemento di collegamento con le magistrature centrali. Nel 1471 il marchese Cristiano Malaspina vendette ai fiorentini il feudo di Bagnone e furono stipulati capitoli di sottomissione con la comunità di Pastina. Anche Pastina e i popoli dell’ex feudo di Bagnone vennero inclusi nelle pertinenze del Capitanato di Castiglione del Terziere. L’estensione territoriale del Capitanato nel distretto fiorentino si accrebbe soprattutto nel corso del secolo XVI. Nel 1546 venne acquisita Rocca Sigillina, nel 1551 furono annesse Corlaga e Filattiera con le ville di Biglio, Gigliana e Lusignana, nel 1574 Lusuolo, Giovagallo e Riccò, nel 1578 Groppoli e nel 1617 Terrarossa. Il Capitanato di Castiglione del Terziere fino al 1772 era costituito dalla podesteria di Castiglione del Terziere, con i comunelli di Cassolana, Grecciola, Corvarola, Pieve dei SS. Ippolito e Cassiano, Fornoli, dalla podesteria facente capo a Bagnone con i comunelli di Nezzana, Mochignano, Compione, Collesino, dalla podesteria di Codiponte comprendente i comunelli di Codiponte, Cascina, Equi, Aiola, Monzone, Sercognano, Alebbio, Prato, dalle comunità di Corlaga, Pastina, Lusana, Filattiera, Gigliana, Rocca Sigillina, Groppoli, Lusuolo, Riccò, Caprigliola, Albiano, Terrarossa e Vinca. In seguito alla legge del 30 settembre 1772 la circoscrizione territoriale del Capitanato venne notevolmente ridimensionata. Albiano e Caprigliola, insieme ai comunelli della podesteria di Codiponte e alla comunità di Vinca vennero incluse nel vicariato di Fivizzano, a Groppoli e Terrarossa vennero stabiliti due distinti vicari. Le suddette comunità, tuttavia, rimasero fino al 1777 nella cancelleria di Bagnone. Al momento della riforma comunitativa del 1777 il vicariato di Bagnone era costituito dai comunelli compresi nelle podesterie di Castiglione e di Bagnone, dalle comunità di Pastina, Lusana, Filattiera, Gigliana, Rocca Sigillina, Biglio, Lusuolo e Riccò.

2. ARCHIVIO DOMESTICO DEI MALASPINA DI MULAZZO
Piazza Malaspina, 2, Mulazzo (MS)
Orario di apertura: 15-18

In occasione della II Giornata Archivi.doc il Centro studi storici Alessandro Malaspina propone una visita guidata alle sale espositive del Museo dei Malaspina, dove tanti documenti narrano la storia della Famiglia Malaspina di Mulazzo, capostipite dello Spino Secco, appartenenti all’Archivio familiare, dalle origini della famiglia stessa agli ultimi esponenti: Azzo Giacinto, legislatore ed Alessandro Malaspina, grande navigatore del XVIII secolo, al servizio della Spagna, condusse viaggi ed esplorazioni politico – scientifiche lungo le coste americane e nel pacifico che dettero risultati importanti per le scienze geografiche e naturali e conoscenze antropologiche, amministrative e politiche dei territori spagnoli di oltre Oceano, finendo per motivi politici d’essere imprigionato per dieci anni a La Coruna e liberato solo per intercessione di Napoleone. Tornato in Lunigiana, attese agli affari locali e familiari lasciando grande traccia di sé fino alla morte avvenuta in Pontremoli nel 1810. I Malaspina di Mulazzo, le relazioni con l’impero, con gli stati territoriali e con i vari rami della famiglia, attraverso l’archivio familiare: unico archivio familiare dei Malaspina di Lunigiana conservato in loco presso ll Museo dei Malaspina di Mulazzo, ordinato e digitalizzato, consultabile anche in www.archiwebmassacarrara.com

3. BIBLIOTECA ANTICA DEL SEMINARIO VESCOVILE DI PONTREMOLI
Piazza San Francesco 10, Pontremoli (MS)

Orario di apertura: 15-17

In occasione della II Giornata Archivi.doc sarà possibile visitare alcune sale storiche del Seminario e l’archivio con la visione di unità archivistiche emerse dai recenti studi che saranno visionabili all’interno della biblioteca, le quali testimoniano la “vitalità” dell’istituzione nei secoli scorsi. Sarà anche un’occasione per conoscere le attività e i servizi che la realtà culturale del Seminario offre ai suoi utenti. L’archivio del Seminario Vescovile di Pontremoli è stato rinvenuto di recente, individuato tra il materiale librario della Biblioteca antica che ha sede nel complesso dell’ex Convento di San Francesco. La fondazione di un istituto destinato a formare gli aspiranti sacerdoti era prevista già nella bolla di erezione della Diocesi di Pontremoli (1787), ma non ebbe immediata esecuzione a causa delle difficoltà sorte intorno alla costituzione della dote. Fu solo con il decreto emanato nel 1803 dal primo Vescovo di Pontremoli, Girolamo Pavesi, che il Seminario iniziò a funzionare. La scelta della sede cadde sul convento dei Frati Minori Conventuali di Pontremoli, precedentemente soppresso dal Granduca Pietro Leopoldo di Toscana. Il fondo, la cui consistenza è di circa 9 metri lineari, si compone in massima parte di documentazione di natura amministrativa riguardante sia il Seminario, sia la chiesa di San Francesco (unita ad esso). Notevole è pure la sezione relativa alla gestione del patrimonio, che comprende carte, databili fin dal secolo XV, acquisite unitamente ai beni che furono via via intestati all’ente sotto forma di donazioni o lasciti ereditari. Vi sono poi atti di natura giudiziaria, come pure documenti inerenti alla gestione del Collegio e delle scuole annesse (tra cui il Liceo Vescovile). Troviamo infine libri di testo e quaderni di alunni. Fatta eccezione per le carte più antiche, gli estremi cronologici dell’archivio vanno dall’inizio del secolo XIX al terzo quarto del secolo XX.

Redazione
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