giovedì 24 Aprile 2025

Sabato 5 aprile a Tresana, ANPI ricostruisce un pezzo dimenticato della nostra storia

Sabato 5 aprile alle ore 16.30 l’ANPI Tresana, nella sua sede a Barbarasco, dà il via alle attività celebrative dell’importante anniversario che ricorre nel 2025: gli ottanta anni dalla Liberazione dal nazi-fascismo. La sezione ha organizzato la presentazione di un importante libro censurato negli anni Ottanta e oggi finalmente ripubblicato per Edizioni Alegre grazie agli sforzi di Ivan Serra, autore della postfazione che sarà presente con gli attivisti dell’Anpi per ragionare degli efferati crimini fascisti in Africa, nelle campagne in Albania e Grecia. Crimini tenuti taciuti per anni, in un paese che ha fatto i conti con la propria storia, solo parzialmente.

La storia di questo libro e del suo autore è davvero particolare e significativa di come l’Italia (non) abbia voluto raccontare questi crimini. Il libro torna infatti disponibile in libreria dopo oltre trent’anni dal momento in cui la casa editrice di allora decise di non pubblicare il materiale che il giovane ricercatore Michael Palumbo, annunciò al New York Times con la scoperta dei documenti della Commissione delle Nazioni Unite sui Crimini di Guerra (Unwcc), che avrebbero scoperchiato un vaso di Pandora portando alla realizzazione del documentario Fascist Legacy di Ken Kirby (BBC, 1989), basato sulle ricerche di Palumbo, e alla stesura di questo saggio «fantasma» all’epoca ampiamente annunciato e atteso.

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Centinaia di voci – da Pietro Badoglio e Rodolfo Graziani all’ultimo dei loro sottoposti, dai carnefici alle vittime, ai testimoni degli orrori africani ed europei – si avvicendano nelle quasi quattrocento pagine a stampa che ora chiunque può avere tra le mani. Il saggio di Palumbo è una cartografia d’epoca delle atrocità commesse dall’Italia fascista lungo tutto il ventennio, e in particolare all’estero e dal 1930 in Libia al termine del secondo conflitto mondiale, in un procedere per episodi dei quali gli studi più recenti avrebbero confermato la rilevanza storica: il massacro di Addis Abeba del febbraio 1937, quello di Zeret dell’aprile del 1939, quello di Domenico/Domenikon del 16 febbraio 1943 in Grecia quando gli italiani massacrarono tutti gli uomini validi di un piccolo villaggio greco, in Tessaglia.

Uno strumento di ricerca storica fondamentale per contrastare le operazioni di mistificazione che la destra neo e post fascista ha portato avanti in questi anni sulle responsabilità degli italiani prima e durante la seconda guerra mondiale. Clamoroso il caso della foto che si trova nella copertina del libro: la foto ritrae la fucilazione di cinque ostaggi sloveni da parte delle truppe italiane durante l’occupazione italiana della Slovenia (1941-1943) eppure chiunque faccia una ricerca in rete troverà decine di locandine di iniziative dedicate alle Foibe dove l’utilizzo della foto fa pensare che siano italiani fucilati da partigiani di Tito.

Di questa e di altre mistificazioni e della ricostruzione delle reali responsabilità del fascismo si parlerà nell’iniziativa di Sabato 5 Aprile alle 16.30 a cui la cittadinanza è invitata a partecipare.

Redazione
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