Secondo quanto rivelato dal quotidiano Domani (a firma di Giovanni Tizian e Nello Trocchia), i nuovi Cpr (Centri di permanenza per i rimpatri) voluti dal governo Meloni ricorderebbero il cosiddetto panopticon, una sorta di costruzione di carcere ideale (a cerchio) ideata nel 1791, progettata dal filosofo Jeremy Bentham.
I Cpr notoriamente non dovrebbero essere carceri, ma di fatto sono di quanto più simile ad un istituto di reclusione e potrebbero diventarlo ancora di più. I progetti precisi però ancora non si conoscono e nemmeno Domani è stato in grado di rivelarli.
Quello che si sa è che a realizzarli dovrebbe essere il Genio militare assieme alle Forze Armate e Difesa servizi Spa. L’importanza delle opere è facilmente intuibile, la loro destinazione probabilmente sarà quella di difesa e sicurezza nazionale.
La collocazione dei Cpr sarà in “zone scarsamente popolate e facilmente sorvegliabili” – si legge sul quotidiano – e avranno costi di almeno 20milioni per il 2023 e oltre un milione di euro all’anno a partire dal 2024. I Cpr ospiterebbero ciascuno dalle 120 alle 300 persone e per arrivare a pieno regime avranno bisogno di almeno 2 anni di lavorazione.
Ma veniamo al punto interessante. Il governo ha già un elenco di siti (9 al momento) in cui costruire o ristrutturare i Cpr. Domani ha ottenuto una lista provvisoria che il Governo sta verificando e analizzando per eventuali costruzioni. Tra queste figurerebbe anche Aulla, si legge “in una zona compresa tra alcune frazioni a sud del paese confinante con la Liguria”.
Ovviamente le indiscrezioni sono da prendere con le pinze, le verifiche da parte del governo dovranno essere molte e non si sa ancora nulla di come reagiranno i territori eventualmente coinvolti dalla sistemazione dei nuovi Cpr