A 12 anni dal delitto di Perugia, l’ingegnere pugliese – ospite a Luglio della rassegna culturale Salotti d’Europa a Pontremoli -, sconta ancora il clamore della vicenda: “Sono stato riconosciuto innocente, ma continuano a considerarmi un assassino”.
Da quella terribile notte del primo novembre 2007 a Perugia, sono trascorsi quasi 12 anni. Raffaele Sollecito, così come Amanda Knox, dopo una condanna in primo grado e ben 4 anni di carcere, è stato riconosciuto innocente, sentenza confermata in Cassazione.
Eppure continua a fare i conti con quello che definisce “un pregiudizio” nei suoi confronti: “Sono laureato – spiega Sollecito – sono un ingegnere informatico, da due settimane lavoro a Milano. Ma ho penato non poco a trovare un impiego per quanto mi è capitato. Sono stato discriminato per un pregiudizio. Supero colloqui e selezioni, ma poi non mi assumono perché temono un ritorno di immagine negativo”.
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Diego Remaggi
Direttore e fondatore de l'Eco della Lunigiana. Scrivo di Geopolitica su Medium, Stati Generali e Substack.
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