Dopo i dati forniti dal Dipartimento socio sanitario della Cgil pubblicati nei giorni scorsi dagli organi di informazione locale, l’AUSL Toscana nord ovest prende la parola per spiegare quali azioni sono state messe in atto per contrastare la carenza di medici che sta interessando non solo la sanità a livello locale e regionale, ma anche a livello nazionale.
“I numeri forniti dalla Cgil fotografano una situazione reale – spiega l’AUSL in una nota- e sono stati presentati ai sindacati nelle scorse settimane affiancandoli alle azioni che sono state messe in atto dall’Azienda per ovviare a questo stato di cose, nella piena consapevolezza della carenza di medici che si sta registrando sia nel sistema dell’emergenza-urgenza, sia nel sistema del 118, sia nel sistema dell’assistenza territoriale”.
“Per quanto riguarda il sistema dell’emergenza-urgenza, l’Azienda ha messo in atto tutte le procedure per cercare di calmierare il fabbisogno di medici. Tutti i nostri pronto soccorso hanno bisogno di un potenziamento di personale, ma oltre alle risorse finanziarie da mettere a disposizione, al momento esiste una criticità più impellente: riuscire a trovare medici disponibili. Per questo motivo una prima misura è stata quella di assegnare ad ogni pronto soccorso alcuni medici delle unità Usca, quelle inizialmente pensate per effettuare le visite domiciliari ai malati Covid, che adesso possono essere utilizzati anche presso i pronto soccorso. L’azienda inoltre monitora costantemente la formazione effettuata attraverso la piattaforma Formas della Regione Toscana, per assumere i nuovi medici specialisti che terminano il percorso formativo per essere poi immessi nel sistema sanitario. E poi si è proceduto con l’assunzione di nuovi medici disponibili che sono presenti nella graduatoria del concorso che si è concluso nell’estate scorsa”.
“Tuttavia, considerato il basso numero di medici e la notevole richiesta di professionisti che arriva da tutto il territorio nazionale, le caselle di riempiono solo gradualmente e a risentirne sono, inevitabilmente, le zone considerate, a torto o a ragione, ‘meno appetibili’ “.
“Relativamente poi alle liste di attesa per le prime visite specialistiche e per gli interventi chirurgici, è sotto gli occhi di tutti come la pandemia abbia determinato un progressivo rallentamento delle attività sanitarie extra-Covid, con inevitabili ripercussioni sulle liste di attesa. Come Asl stiamo elaborando insieme alla Regione Toscana un piano di rientro da finanziare con le risorse che metterà a disposizione il ministero della Salute. Faremo la nostra parte, ricorreremo all’attività aggiuntiva dei nostri medici e professionisti e all’aumento del budget destinato alle prestazioni del privato accreditato per abbattere i tempi”.
“Per quanto riguarda medici di famiglia e pediatri, l’Azienda sta monitorando in maniera continua le esigenze del territorio e dove la carenza di medici di base rischia di creare disagi alla popolazione si interviene con incarichi provvisori, in attesa che siano pubblicati gli elenchi delle zone carenti. A marzo renderemo noto alla Regione Toscana il fabbisogno di medici di base, e ad aprile uscirà il bando. Dopodiché i medici interessati a coprire una determinata zona potranno presentare la domanda di assegnazione. Il servizio sarà quindi coperto nel modo più omogeneo possibile su tutto il territorio in base al numero di nuovi medici che presenteranno domanda”.