“Non so se sia frutto di una deplorevole svista o di una scelta politica ben precisa, ma in entrambi i casi appare ingiustificabile la violazione della legalità da parte del Comune di Massa nell’escludere dai concorsi per la Polizia Municipale i cittadini che hanno svolto il servizio militare come obiettori di coscienza. E’ per questo che ho deciso di chiedere, con una interrogazione, che la Ministra dell’Interno Lamorgese intervenga per sanare questa violazione dei diritti”. Questa la denuncia della deputata del Pd e Presidente della Commissione Attività Produttive della Camera, Martina Nardi, nei confronti dell’amministrazione comunale di Massa.
Nella sua interrogazione, Nardi spiega alla Ministra Lamorgese che il Comune di Massa ha recentemente pubblicato due bandi di concorso per la ricerca di 2 Specialisti di Polizia Municipale – ufficiale di P.M. categoria D (bando del 6 ottobre 2020) e 4 Istruttori di Polizia Municipale categoria C (bando del 13 ottobre 2020). In entrambi i bandi (art.2 comma 6: requisiti per l’ammissione al concorso) è prevista l’esclusione dalla partecipazione di coloro che non hanno “prestato servizio civile ai sensi della Legge 8 luglio 1998 n. 230, essendo vietato a coloro che sono stati ammessi a prestare servizio civile di partecipare ai concorsi per impieghi che comportino l’uso delle armi ai sensi dell’art. 15, comma 7, della stessa Legge n. 230/98”.
“Ma tale limitazione – spiega la presidente Nardi – si pone palesemente in contrasto con la giurisprudenza vigente e con le stesse indicazioni del Ministero dell’Interno”. E qui la deputata del Pd di Massa Carrara ricorda, ad esempio, che il Tar della Toscana (sentenza n. 8 del 15 gennaio 2007) ha stabilito che gli obiettori di coscienza che hanno prestato servizio civile possono legittimamente partecipare ai concorsi di Polizia Municipale e svolgerne le relative funzioni perché non rientrano tra quelle che comportano l’uso di armi.
“Infatti – precisa Nardi – il citato articolo 15 della Legge 8 luglio 1998 n. 230, in materia di obiezione di coscienza, vieta a coloro che hanno prestato il servizio civile (gli obiettori) ‘di partecipare ai concorsi per l’arruolamento nelle forze armate, nell’arma dei Carabinieri, nel Corpo della Guardia di Finanza, nella Polizia di Stato nel Corpo di Polizia penitenziaria o per qualsiasi altro impiego che comporti l’uso delle armi’. Non gli vieta però di lavorare nella Polizia Municipale”.
“Il personale di Polizia Municipale – spiega la Presidente Nardi, citando il Tar – è abilitato a svolgere anche funzioni ausiliarie di pubblica sicurezza, e pertanto ammesso all’uso delle armi, soltanto a seguito del conferimento da parte del Prefetto della qualità di agente di pubblica sicurezza. Quindi questo status è una prerogativa accessoria ed eventuale e l’arma non è in ordinaria ‘dotazione obbligatoria’ a tutti gli agenti di Polizia Municipale, ma solo di quelli in possesso della qualità suddetta. Dunque, gli obiettori di coscienza, come stabilisce il Tar, possono legittimamente concorrere ai bandi nel Corpo della Polizia Municipale, potendo effettuare i numerosi e diversificati servizi ordinari che non comportano l’uso delle armi”.
“Dello stesso avviso – aggiunge Nardi – è il Ministero dell’Interno, che in un parere espresso su tale tematica (pubblicato anche sul sito internet del Ministero) precisa che: ‘l’aver dichiarato lo stato di obiettore di coscienza non è di per sé causa ostativa all’assunzione o alla permanenza nel corpo o servizio di Polizia Municipale e che, per gli obiettori di coscienza, la preclusione normativa opera esclusivamente in relazione all’espletamento di servizi armati”. Questo significa che non può essere impedito a un cittadino di partecipare a quel concorso solo perché ha svolto il servizio civile”.
“Così – conclude Nardi – mi sono rivolta alla Ministra Lamorgese sia per sapere se lei o i suoi uffici sono a conoscenza di quello che sta avvenendo a Massa, sia per conoscere quali provvedimenti urgenti intenda assumere al fine di permettere agli obiettori di coscienza che hanno prestato servizio civile di poter partecipare al concorso pubblico”