Il festival MutaMenti non si arrende ad un anno così complicato e inaugura il 17 settembre la quarta edizione aggiungendo agli obiettivi perseguiti dal progetto che lo ha visto nascere, anche quello di dimostrare come le iniziative locali si possano tradurre in risposte concrete, sia in termini economici, che di incentivo all’attività creativa, al disastro globale causato al mondo dello spettacolo dal vivo e della cultura dall’isolamento vissuto in quest’anno.
Nato in una piccola provincia (Massa-Carrara) a nord della Toscana, in una terra ricca di castelli, musei, biblioteche e luoghi storici, ma lontana dai grandi flussi turistici, il festival, oggi più che mai, vuol essere un’occasione per diffondere e sostenere la creatività di talentuosi artisti, senza badare esclusivamente ai grandi numeri, ma valorizzando l’aspetto qualitativo delle proposte. Il festival crede nella necessità di ricostruire momenti di interazione tra artisti e artisti e pubblico, prediligendo, nel rispetto delle normative vigenti in termini di sicurezza, l’incontro.
MutaMenti che passione! E’ il titolo assegnato alla campagna di raccolta fondi realizzata attraverso la piattaforma Produzioni dal Basso che ha annunciato nel mese di giugno la ripartenza del Festival. E anche quest’anno la sua realizzazione è stata possibile grazie alla forza dirompente di tutti coloro che hanno creduto e credono nel significato profondo di un festival provinciale che, partendo dalla bellezza dei luoghi dell’arte e della cultura disseminati sulla provincia di Massa-Carrara e valorizzando l’aspetto meraviglioso della musica jazz, quale musica delle contaminazioni, offre ad un territorio ed al pubblico qualcosa di unico.
Investire in un progetto come MutaMenti, infatti, significa non solo investire nell’arte, nella cultura e nella conservazione e cura del Bello, ma anche investire su un territorio e credere che tale investimento sia la condizione di attivazione di risorse in grado di produrre ricadute ed effetti di natura economica oltreché di ordine culturale e sociale.
MutaMenti è un festival che non ama parlare ad alta voce, ma sceglie di curare i dettagli e i più piccoli particolari.
Il risultato è qualcosa di diverso ed originale, qualcosa che resta nel tempo e che si concretizza come segno di una magica esperienza per tutti coloro che hanno avuto e avranno la fortuna di assistere a questa rassegna in cui si fondono la passione per il jazz e quella per castelli, musei, teatri e biblioteche di una provincia posta al confine ultimo della Toscana.
“MutaMenti” non è quindi solo un Festival, ma un progetto che nasce da una serie fortunata di esperienze e di incontri, primo fra tutti quello dell’Istituto con l’armonicista jazz Max De Aloe, direttore artistico del festival, ed è il risultato di un percorso intrapreso da diversi anni dall’Istituto e indirizzato a dare a musei, castelli e più in generale ai luoghi della cultura, una nuova definizione non solo in termini di spazio fisico, ma anche di missione e di rapporto con il visitatore.
La rassegna si definisce per una panoramica di spettacoli in linea con la multidisciplinarietà che la caratterizza, ma anche con la pluralità dei luoghi di una terra che, posta tra mare e monti, al margine nord della Toscana, trova nel festival un’occasione per dar segno della propria forza e delle proprie molteplici sfaccettature. MutaMenti si chiama così perchè punta al rinnovamento e al cambiamento delle prospettive. Non è un festival destinato ad addetti ai lavori o a specialisti, ma un festival votato all’incontro e alla ricerca del bello nell’arte, nella musica e nella cultura. MutaMenti ha come obiettivo il rinnovamento del ruolo dei luoghi della cultura e il superamento dell’ormai stereotipato steccato della separazione dei generi musicali e vuol essere un festival dove tutti possano trovare passione e coinvolgimento indipendentemente da una votata predilezione per la musica jazz tradizionale.
Un vero e proprio Festival itinerante, pronto ad avvolgere e coinvolgere il pubblico rendendolo partecipe del Bello e della sua conservazione attraverso una panoramica di spettacoli ambientati in strutture differenti, ma unite da un unico filo conduttore: quello di fare parte di un territorio poliedrico e ricco di sfumature.
Ed è proprio la cura del bello nella musica e nelle realtà artistiche e culturali di un territorio una delle specificità del progetto. Così MutaMenti vuol essere un percorso che non si esaurisce nel tempo limitato dell’ascolto, ma permane nel tempo e per questo ha scelto di destinare tutti gli introiti derivanti dalla bigliettazione degli spettacoli ad interventi di valorizzazione sui beni culturali del territorio della provincia di Massa-Carrara .
La programmazione di quest’anno prevede due sessioni, una prima sessione dal 17 al 25 settembre ed una seconda in fase di programmazione per il mese di dicembre.
Info per biglietti, abbonamenti, degustazioni mutamenti@istitutovalorizzazionecastelli.it
Tel 0585/816524 3203306197 3280734643
Mutamenti: spazi fluidi di un jazz senza frontiere, al via la quarta edizione
Dal 17 al 25 settembre 2020 la prima sessione. la seconda a dicembre. Non solo musica ma anche visite guidate e degustazioni