Martedì, presso Palazzo Valentini, in via IV Novembre, a Roma, l’Unione di Comuni Montana della Lunigiana è stata invitata a presentare il proprio progetto di Mense a Km 0 al 3° Summit della Mensa Scolastica, per una mensa buona, sana, sostenibile e opportunità per il Paese. L’evento promosso da Foodinsider.it con il patrocinio di Città Metropolitana Roma Capitale ha visto premiate alcune realtà italiane virtuose, che servono già sulle tavole delle proprie mense scolastiche menu salutari e a km0, e poi ha voluto far conoscere tre nuovi percorsi, tra i quali proprio quello lunigianese che ha ottenuto così risonanza a livello nazionale grazie alla collaborazione con l’Università di Sant’Anna e con la stessa Foodinsider, associazione di promozione sociale, che nasce come osservatorio sulle mense scolastiche che ogni anno monitora lo stato del servizio di ristorazione scolastica per identificare modelli virtuosi e best practice; realtà virtuose che diventano benchmark di riferimento per quelle amministrazioni che vogliono migliorare la qualità del servizio a scuola.
In questa occasione, dunque, l’Unione di Comuni della Lunigiana ha esposto la propria volontà di cercare, arrivando a servire prodotti di buona qualità nelle mense scolastiche dei comuni che la compongono, di attivare un’economia circolare che possa andare a beneficio delle aziende del territorio e che possa tradursi anche in recupero di terreni incolti, e quindi di un più alto numero di campi seminati con il risultato di avere anche un territorio più curato. Insomma, non solo piatti di alta qualità per i nostri ragazzi, ma un vero e proprio programma che possa portare benefici a più livelli. Tutto questo sarà possibile anche al Distretto Rurale, che ha la funzione di fare da collante tra tutti i soggetti inseriti nel tessuto produttivo della Lunigiana, affinché si possa collaborare tutti insieme per restituire alla comunità un qualcosa che possa essere sostenibile ma anche e soprattutto un’opportunità per tutto il territorio.
“L’incontro di Roma – spiega Matteo Mastrini, delegato alla Green Community di Ucml – ci ha fornito ulteriori strumenti per costruire le nostre mense a km 0: anzitutto è stato riconosciuto l’impegno della Lunigiana a valorizzare il rapporto fra mense e territorio. E poi abbiamo condiviso la necessità di offrire ai ragazzi cibo di qualità superando il concetto di quantità e di economicità. I prossimi passi saranno orientati a dare slancio e a sostenere l’economia locale inserendo nuovi produttori, a far crescere contemporaneamente domanda e offerta ovvero a chiedere più materia prima incentivando la produzione. E infine, ma contemporaneamente, a tutelare le produzioni tipiche locali a rischio estinzione: sono convinto che educazione alimentare e tutela delle tradizioni possano aiutare l’agricoltura lunigianese e le sue produzioni”.
“Siamo felici di aver portato il nostro progetto all’attenzione di Foodinseder condividendo con altre realtà nazionali e europee le buone pratiche della gestione delle mense. – conclude il presidente Ucml Gianluigi Giannetti – Il nostro obbiettivo principale è duplice: da un lato, garantire ai nostri studenti pasti nutrienti e genuini; dall’altro, sostenere l’economia locale, creando una rete virtuosa tra agricoltori, produttori e istituzioni scolastiche. Crediamo fermamente che educare le nuove generazioni al consumo consapevole e alla conoscenza delle tradizioni culinarie locali sia fondamentale per preservare la nostra cultura e promuovere uno sviluppo sostenibile”.
Il progetto, infatti, prevede anche un percorso di educazione alimentare che coinvolgerà ragazzi, scuole e famiglie.