venerdì 11 Aprile 2025

Meno determine, più fatti: Fivizzano primo per investimenti pubblici secondo ANAC

Il dato smonta l’accusa di inefficienza da parte dell'opposizione

La lista all’opposizione di Fivizzano ha da poco mostrato in pompa magna e grande autocelebrazione da maestrina con la penna rossa, una locandina (manifesto se proprio volete fare i pignoli), in cui contesta al Sindaco Gianluigi Giannetti e alla sua amministrazione di essere inefficaci. Ok, tralasciamo l’impostazione grafica, che sembra un coraggioso esperimento di coniugare un “volantino festa della birra anni ’90” e una “tabella Excel in giallo evidenziatore”. Insomma non è un capolavoro di layout moderno, ma ha certamente il pregio indiscutibile di attirare l’attenzione, fosse anche solo per la curiosità di capire da dove arriva quel giallo evidenziatore pronto a bruciarti la retina.

albo pretorio albo pretorio | destinazione futuro | determine
Il manifesto affisso dalla lista Destinazione Futuro

Ma… partiamo dal sottotitolo e analizziamo il tutto: “Prendendo i numeri degli atti agli albi pretori dei comuni sopra i 4000 abitanti della Lunigiana”, Fivizzano è ultimo per atti ogni 100 abitanti.

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La quantità degli atti pubblicati nell’albo pretorio è importante per giudicare l’efficienza e l’efficacia di un Comune?

Innanzitutto la quantità di atti pubblicati nell’albo pretorio può essere un indizio, ma da sola non è un indicatore affidabile dell’efficienza di un comune, questo perché:

Più atti non significa più efficienza, anzi: in certi casi può significare solo che si sta producendo tanta carta per nulla. È come giudicare uno chef dalla quantità di piatti sporchi e non dalla qualità del risotto.

La qualità degli atti è molto più importante. Un comune può pubblicare migliaia di determine per comprare penne e timbri, ma se poi i servizi pubblici fanno acqua (letteralmente, tipo fontane che non funzionano o strade come il set di “Mad Max”), siamo punto e a capo.

Ci sono obblighi normativi: alcuni atti vanno pubblicati per forza, altri no. Quindi un comune che fa solo lo stretto necessario può sembrare “poco attivo”, ma magari è semplicemente snello e centrato. Altri, invece, pubblicano pure l’elenco delle lampadine cambiate nel bagno del magazzino delle scope.

Efficienza è trasparenza + velocità + qualità dei servizi + soddisfazione del cittadino. L’albo è un pezzetto di questa torta, ma mica la torta intera.

    Se proprio vuoi spiare l’efficienza con un occhio all’albo pretorio, bisogna guardare quali tipi di atti vengono pubblicati, quanto sono tempestivi, se seguono una logica chiara, se ci sono delibere che risolvono problemi veri. In sintesi: meno fuffa, più ciccia.

    Ma veniamo direttamente al manifesto e realizziamo un fact checking ad hoc:

    1. “Efficienza = numero di atti pubblicati”? No, è una semplificazione forzata.
    Un numero minore di atti pubblicati non implica automaticamente inefficienza. Potrebbe significare meno burocrazia, accorpamenti di atti, digitalizzazione interna o semplicemente un modo diverso di operare (es. uso di determina a contrarre e a eseguire in un solo atto).
    Va capito che tipo di atti sono pubblicati, non solo quanti.

    2. Non si distingue tra tipologia di atto (delibere, determine, ordinanze)
    Ogni comune può avere prassi diverse nella redazione e pubblicazione: un comune può pubblicare 20 determine per un progetto, un altro accorparle in 3.
    Senza una distinzione qualitativa, il dato è potenzialmente fuorviante.

    3. Popolazione simile non equivale a stessa struttura amministrativa
    Fivizzano ha un territorio enorme, frazioni disperse, viabilità diversa, criticità idrogeologiche… amministrarlo può richiedere dinamiche differenti rispetto a un comune come Pontremoli, che è molto più centralizzato e meglio servito.
    L’efficienza non è solo una questione di numeri ma anche di contesto territoriale.

    4. I dati non sono certificati
    Nel disclaimer in basso si legge: “i dati potrebbero essere non puntuali ma sono rappresentativi di corretti ordini di grandezza”. Quindi loro stessi ammettono che i numeri potrebbero non essere precisi.
    La base stessa della classifica è dichiaratamente non verificabile al 100%.

    5. Nessun parametro alternativo è stato considerato
    Bilancio, investimenti, fondi PNRR, opere pubbliche realizzate, digitalizzazione dei servizi, tempo medio di risposta ai cittadini, manutenzioni, gestione scuole ecc. nessuno di questi elementi viene messo a confronto.

    In conclusione? Beh, si tratta di un’operazione politica, non di un’analisi amministrativa completa. Destinazione Futuro ha creato un manifesto che mostra un dato reale (numero di atti pubblicati) ma ne toglie il contesto e lo usa per dare una conclusione estrema (il sindaco si deve dimettere) senza dare altri parametri di giudizio. Insomma è una classica operazione di riduzionismo elettorale mascherata da rigore statistico, in cui un dato singolo viene elevato al rango di profezia civica. È come misurare l’efficienza di un ospedale dal numero di cerotti usati.

    Il Sindaco Gianluigi Giannetti dal canto suo ha risposto alle critiche snocciolando sui propri profili social (non dell’ente locale, fateci caso, una scelta ottima dal punto di vista comunicativo) dati certificati dall’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione, mica “La Gazzetta del mulino bianco”), e questi dati mostrano che Fivizzano ha fatto più investimenti pubblici reali rispetto agli altri comuni, allora la questione cambia completamente tono e registro. In pratica il Sindaco ha ricordato ai suoi detrattori che “pubblicare atti è un obbligo formale, fare investimenti è una scelta politica e amministrativa sostanziale”. Insomma, il succo del discorso è che uno può anche pubblicare tremila determine per comprare cancelleria, ma se poi non fa un cantiere, una scuola, una strada, una ristrutturazione, siamo nella cosmesi burocratica. Se invece l’altro ne pubblica 1000, ma realizza 3 milioni di opere pubbliche, ottiene fondi, apre cantieri, fa bandi PNRR, ecco che il quadro si rovescia.

    Perché Giannetti ha citato ANAC e perché è importante il riferimento all’ANAC?

    Se Fivizzano risulta avere più CIG (Codici Identificativi di Gara), più importi affidati, più gare sopra soglia, vuol dire che l’amministrazione ha concretamente messo in moto l’economia locale e speso per la collettività. Perché l’ANAC traccia gli appalti pubblici, gli affidamenti, i contratti di lavori e servizi.
    È un termometro vero dell’attività amministrativa e della spesa pubblica.

    I dati ANAC sono pubblici, consultabili e verificabili. Non sono manipolabili a fini elettorali senza rischio di sputtanamento e – rullo di tamburi – sono puntuali.

    Se l’efficienza di un Comune si misura sul numero di atti pubblicati, allora potremmo dire che chi stampa più volantini è il miglior sindaco. Ma se guardiamo ai dati ANAC, cioè ai soldi realmente investiti in opere pubbliche, servizi e territorio, il quadro cambia: Fivizzano risulta più attivo di altri. Pubblicare atti è un dovere, fare investimenti è una responsabilità.

    albo pretorio albo pretorio | destinazione futuro | determine
    Il sindaco di Fivizzano mostra i dati ANAC di alcuni comuni della Lunigiana

    Cosa dimostra questa schermata?

    I dati provengono da una fonte autorevole (ANAC)
    Quindi non sono “numeri a caso”: sono gli importi reali degli appalti e delle spese per lavori pubblici, forniture e servizi.

    Il parametro usato è molto più significativo
    Parlare di “atti pubblicati” è come contare le ricevute fiscali. Parliamo invece di investimenti reali fatti per cittadino: soldi spesi in progetti, infrastrutture, interventi.

    Fivizzano ha speso più di tutti in proporzione alla popolazione
    È l’opposto di quello che si vuol far credere con la polemica degli atti pubblicati. Qui non si parla di burocrazia, ma di concretezza.

    Insomma la mossa dell’opposizione ha rivelato molte carenze, da un punto di vista logico è diventata un’unica grande fallacia, dati approssimativi, toni esasperanti e catastrofici, trasformandosi da informazione a mera propaganda preventiva, considerando che le nuove elezioni sono ancora piuttosto lontane.

    Diego Remaggi
    Diego Remaggihttp://diegoremaggi.me
    Direttore e fondatore de l'Eco della Lunigiana. Scrivo di Geopolitica su Medium, Stati Generali e Substack.

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