“Hanno fatto bene i Sindaci della costa apuana, trasversalmente, a dire no alla rforma della guardia medica denominata h16”, a sostenerlo è il sindaco di Tresana Matteo Mastrini.
“Il fatto che loro abbiano sostenuto come il territorio di costa non fosse adatto ad applicarla rafforza anche la posizione della Lunigiana, che è totalmente inadatta ad una contrazione della continuità assistenziale”.
Secondo Mastrini: “Partendo dal presupposto che non è possibile trovare medici disponibili a lavorare dalle 12 alle 8: diventerebbe inevitabile, se la riforma fosse applicata, chiudere nei giorni festivi uno dei presidi della bassa Lunigiana o della Lunigiana orientale”.
“Si tratta di un disegno normativo inapplicabile e questo lo sanno sia la Regione Toscana, sia l’azienda Usl Toscana Nord Ovest. Motivo per cui – spiega ancora il primo cittadino di Tresana -, nell’assemblea della Società della Salute di lunedì mattina (oggi ndr.), ribadirò il mio no alla riforma della continuità assistenziale: se si vogliono fare i riassetti, che pure sono necessari, si deve promuovere prima una reale attività di ascolto del territorio”.
“Si deve parlare con i medici e con i Sindaci. Se non lo si fa, o se lo si fa poco e male, i risultati non possono che essere fallimentari”.
“Chiederemo quindi alla Direttrice Casani, auspicando che partecipi, di prendere un impegno vero a tutela del territorio e dei cittadini. A farsi parte attiva, presso la Regione, per il superamento della riforma h16. Ad evitare che i presidi di Aulla e/o Gragnola, nei giorni festivi, possano essere chiusi”.
“Un territorio che voglia ospitare e fare turismo – conclude Mastrini -, e che voglia combattere lo spopolamento, deve garantire servizi degni di questo nome e una certa sicurezza. La riforma h16 non garantisce niente e nessuno”.