mercoledì 12 Marzo 2025

Massimiliano Nicolini: il “Tesla italiano” che incanta i piccoli comuni con la fuffa tecnologica?

Negli ultimi mesi, Massimiliano Nicolini si è presentato in vari comuni della Lunigiana, come Pontremoli e Fivizzano, con un curriculum impressionante e affermazioni roboanti. Si autodefinisce in alcuni contesti come il “Tesla italiano”, vanta 100 progetti all’attivo, 63 brevetti e si propone come luminare dell’intelligenza artificiale e del metaverso. Tuttavia, scavando un po’ sotto la superficie, emerge un quadro ben diverso: uno fatto di autocelebrazioni, affermazioni non verificabili e trovate sceniche che fanno leva sull’inesperienza tecnologica di alcune amministrazioni locali.

Con affermazioni roboanti Nicolini si presenta come innovatore nel campo dell’intelligenza artificiale e delle tecnologie immersive, ma il suo approccio sembra del tutto scollegato dalle reali ricerche e sviluppi nel settore. Mentre scienziati ed esperti come Ilya Sutskever (OpenAI), Geoffrey Hinton (pioniere dell’apprendimento profondo) e Demis Hassabis (DeepMind) concentrano i loro studi su reti neurali, machine learning e IA spiegabile, Nicolini presenta le sue idee con una terminologia che appare poco chiara e distante dalle pratiche consolidate nell’ambito scientifico e tecnologico. Come ha dichiarato Mira Murati, ex CTO di OpenAI, “I modelli avanzati di IA devono essere sottoposti a rigorosi processi di verifica e devono dimostrare un’applicazione pratica che risponda a problemi reali.”

Come affermato da Sam Altman, CEO di OpenAI: “L’intelligenza artificiale è una disciplina rigorosa che richiede verifiche costanti e trasparenza nei dati.” Parole che cozzano con la mancanza di riscontri concreti nei progetti di Nicolini, che appaiono più slogan che innovazioni reali.

Secondo le sue dichiarazioni, Nicolini avrebbe 100 progetti all’attivo e 63 brevetti depositati. Tuttavia, non esiste alcun riscontro ufficiale nei principali database di brevetti internazionali (come il sito dell’European Patent Office o l’USPTO) che confermi queste affermazioni. L’assenza di documentazione concreta è un segnale forte che tali dichiarazioni siano gonfiate o addirittura inventate.

Tra le sue proposte spicca il Framework XR-OLIEU, una presunta architettura software per la sicurezza dei dati personali nel metaverso. Cercando online, questo fantomatico framework non trova riscontri in alcuna fonte autorevole, basandoci su fonti verificabili, accademica o industriale. Esiste solo su siti gestiti dalla stessa Olimaint, senza alcun riconoscimento ufficiale.

Nicolini afferma di aver sviluppato le 8 Leggi del Metaverso, una sorta di decalogo etico e tecnico per regolare il cyberspazio immersivo. Anche qui, nessuna fonte indipendente supporta l’esistenza di queste presunte leggi. La loro struttura è un miscuglio di concetti filosofici e vaghe promesse di protezione dei dati biometrici, senza nulla di concreto che possa realmente garantire sicurezza o efficienza tecnologica.

Yann LeCun, capo scienziato per l’IA di Meta e uno dei massimi esperti mondiali, ha dichiarato: “Senza una solida base teorica e risultati verificabili, le affermazioni straordinarie restano solo fumo negli occhi.” Questa osservazione trova conferma nel fatto che le proposte di Nicolini non risultano supportate da pubblicazioni scientifiche riconosciute o da esperti del settore.

Il Sistema SM2P viene presentato come una tecnologia di intelligenza artificiale predittiva capace di automatizzare decisioni e garantire la sicurezza informatica in ambienti complessi. Anche qui, manca qualsiasi riscontro esterno. Non esistono documentazioni tecniche, dimostrazioni pratiche o menzioni del sistema da parte di enti specializzati in cybersecurity o IA.

Una delle trovate più eclatanti riguarda il cosiddetto Progetto Avatar Biometrico, una tecnologia che combinerebbe riconoscimento biometrico avanzato e blockchain per garantire l’identità personale nel metaverso. Nicolini ha persino dichiarato di aver presentato questa tecnologia al Senato della Repubblica nel maggio 2022. Anche in questo caso, non esistono documenti ufficiali, resoconti o atti parlamentari che confermino tale evento.

Il mistero sulla sua formazione Un aspetto preoccupante è la totale assenza di informazioni verificabili sul suo percorso di studi. Nicolini si presenta come “ricercatore in scienze dell’informazione”, “specialista in intelligenza artificiale” e “direttore della ricerca di Holy Mind”, ma non esistono fonti indipendenti che confermino le sue credenziali accademiche. Non ci sono pubblicazioni a suo nome, nessun riconoscimento da istituti di ricerca noti, e persino la misteriosa Fondazione Holy Mind pare esistere solo nei suoi discorsi.

Nicolini si autodefinisce “figlio professionale” di Adriano Olivetti. L’espressione non ha alcun significato riconosciuto nel mondo accademico o industriale. Non esistono testimonianze che colleghino Nicolini in modo diretto o indiretto alla celebre azienda italiana.

Piccoli comuni e grandi promesse Nicolini sembra aver scelto con attenzione i suoi interlocutori: piccoli comuni, spesso privi di competenze tecnologiche avanzate, dove le amministrazioni sono più facilmente impressionabili da paroloni e presentazioni sceniche. In eventi come quelli di Pontremoli e Fivizzano, Nicolini ha proposto soluzioni tecnologiche che meritano un’analisi più approfondita, in particolare per comprendere cosa significhi concretamente “testare in prima persona un’esperienza di I.A. grazie a visori di ultima generazione”, dove tra l’altro sarebbe stato interessante sapere cosa significhi concretamente “testare in prima persona un’esperienza di I.A. grazie a visori di ultima generazione”,, ha puntato sulla retorica futuristica, proponendosi come salvatore tecnologico capace di portare progresso e sviluppo.

In realtà, le sue affermazioni non trovano, ad oggi, conferme documentate e si basano su un mix di filosofia da guru digitale e autocelebrazione.

Perché è pericoloso Questa strategia di auto-promozione non è solo insolita, ma rischia di far spendere denaro pubblico a enti locali che investono in progetti privi di fondamento. Amministrazioni e istituti scolastici potrebbero affidarsi a lui per percorsi formativi o collaborazioni senza alcun reale ritorno tecnologico o formativo.

In un panorama dove l’intelligenza artificiale sta rapidamente diventando parte integrante della nostra società, è fondamentale distinguere tra innovatori seri e abili affabulatori. Il caso Nicolini rappresenta un perfetto esempio di come il fascino delle parole altisonanti e delle promesse futuristiche possa facilmente ingannare chi non ha strumenti per valutare la validità delle affermazioni scientifiche e tecnologiche.

Insomma, prima di affidarsi a personaggi che si auto-proclamano “esperti” o “visionari”, è cruciale verificare le loro credenziali, il loro passato accademico e la validità delle loro proposte. Il rischio è che, dietro le loro belle parole, ci sia qualcosa di non meglio definito. Mai come oggi l’informazione ha bisogno di più verifiche e scientificità.

La biografia ufficiale

La biografia di Massimiliano Nicolini, pubblicata su Blockchain Revolution, presenta una serie di affermazioni che meritano una verifica accurata.

  • “Ricercatore in scienze dell’informazione”: Non esistono pubblicazioni accademiche a suo nome in database scientifici riconosciuti (come Google Scholar, Scopus o Semantic Scholar) che possano confermare questo titolo.
  • “Specializzato in VRO”: La tecnologia VRO (Virtual Reality Optimization) non risulta riconosciuta come disciplina accademica o tecnologica consolidata. Non esistono paper scientifici o standard ufficiali che definiscano questo concetto in modo formale.
  • “Membro del Metaverse Standards Forum”: Questo è verificabile, ma va precisato che il Metaverse Standards Forum è un’organizzazione aperta, dove molte adesioni non richiedono comprovata esperienza scientifica.
  • “Ha realizzato la prima applicazione politica nel metaverso”: Non risultano articoli o comunicati ufficiali che confermino questo evento al Tempio di Adriano o che ne attestino il reale impatto nel settore politico o tecnologico.
  • “Collaborazione con Philip Kotler”: Non ci sono fonti indipendenti che confermino un reale coinvolgimento professionale tra Nicolini e il celebre esperto di marketing.
  • “Membro del comitato scientifico di Grandi Ospedali e METIT”: Questi comitati non sono noti in ambito accademico o medico-scientifico internazionale, né risultano avere pubblicazioni scientifiche di rilievo.
  • “Esperto esterno in Audizione presso il Senato della Repubblica”: Partecipare a un’audizione pubblica non certifica automaticamente competenze specifiche o autorevolezza scientifica.
  • “Inserito tra le 100 personalità globali fautori del cambiamento”: Non esistono fonti indipendenti autorevoli che confermino questo riconoscimento o che spieghino i criteri di selezione del cosiddetto WMS.
  • “Autore di romanzi e saggi distribuiti da Feltrinelli”: Sebbene alcuni titoli siano presenti nel catalogo Feltrinelli, si tratta di opere autopubblicate tramite servizi di Print on Demand, che non implicano una selezione editoriale né una revisione accademica.

Molte delle affermazioni presenti nella biografia di Nicolini risultano quindi non documentabili o prive di riscontri ufficiali. Questi elementi, combinati con l’assenza di pubblicazioni scientifiche e l’enfasi su titoli altisonanti ma privi di fondamento verificabile, rafforzano dubbi sulle sue competenze accademiche.

Diego Remaggi
Diego Remaggihttp://diegoremaggi.me
Direttore e fondatore de l'Eco della Lunigiana. Scrivo di Geopolitica su Medium, Stati Generali e Substack.

Ultime Notizie

Altri articoli