I carabinieri hanno alzato la stanghetta dei controlli sugli edifici e capannoni abbandonati che spesso diventano un ricettacolo di spaccio e degrado, oppure luoghi di occupazioni. In uno dei fabbricati fantasma che si trovano nella zona del litorale di Carrarra, i militari dell’Arma hanno mandato all’aria i piani di un abile spacciatore che aveva messo in piedi un fiorente mercato di cocaina, utilizzando per i suoi spacci il “metodo Scampia”.
Dopo i ripetuti blitz di alcuni mesi fa, i carabinieri di Carrara hanno aggiornato la mappa degli immobili sfitti e delle case abbandonate che si trovano nelle diverse aree dismesse della città, dove hanno di nuovo scovato persone dedite ad attività illecite. È il caso di un giovane di 24 anni, M.A., originario del Marocco, volto noto ai militari dell’Arma, che per i suoi affari illeciti legati alla droga aveva allestito una piazza di spaccio ben organizzata presso un immobile abbandonato di via Argine Destro, provando a imitare quello che viene definito dagli addetti ai lavori il “modello Scampia”.
Infatti, per passare le dosi di droga agli acquirenti, il ventiquattrenne utilizzava una fessura nel muro di cinta dell’edificio abbandonato, una sorta di sportello creato ad hoc per non farsi vedere in volto dai suoi clienti, ma soprattutto per nascondersi da eventuali blitz delle forze dell’ordine e poter vendere così la polvere bianca in totale sicurezza.
Praticamente l’identico sistema raccontato anche nel celebre film Gomorra, utilizzato dagli spacciatori che lavorano dietro i cancelli blindati, le inferriate e le feritoie nei muri ricavate abusivamente dentro i palazzoni del quartiere Scampia alla periferia nord di Napoli, mentre dall’altra parte della barricata ci sono le file di acquirenti in attesa.
A sgominare il giro d’affari del giovane sono stati i carabinieri della Stazione di Marina di Carrara, al comando del luogotenente Andrea Esposito, che negli ultimi tempi avevano raccolto anche molte lamentele dai residenti che abitano vicino il complesso abbandonato, esasperati dal degrado e dal continuo via vai di facce poco rassicuranti che bazzicavano in quella zona. I militari dell’Arma, si sono appostati per alcuni giorni e poi, quando hanno capito il metodo ingegnoso utilizzato dallo spacciatore, senza farsi notare hanno circondato l’edificio, in attesa del momento propizio per entrare in azione.
Lo spaccio è avvenuto sotto gli occhi dei carabinieri, che hanno visto il cliente presentarsi davanti allo sportello ricavato nel muro, per poi passare il denaro al cittadino marocchino che si trovava dall’altra parte del muro, in cambio di una dose di cocaina consegnata attraverso la feritoia. A quel punto è scattata l’operazione. Il cliente ha consegnato la dose che aveva appena acquistato al prezzo di 40 euro, invece lo spacciatore ha tentato di scappare, ma è stato bloccato dopo un breve inseguimento dalle pattuglie che avevano cinturato in modo discreto tutta l’area. L’uomo non aveva altra droga addosso, però dalle sue tasche è spuntato un tesoretto di 1700 euro in contanti ritenuti il guadagno dello spaccio, per questo tutto il denaro gli è stato sequestrato, visto che il giovane non lavora né ha voluto dire come li ha guadagnati.
Il giovane è stato quindi arrestato con l’accusa di spaccio di stupefacenti. Un connazionale risultato suo amico, fermato poco distante dalla piazza di spaccio ha raccontato di non avere nulla a che fare con la droga, però i carabinieri non hanno escluso che il suo ruolo fosse quello di fare da vedetta, per questo motivo ci saranno ulteriori indagini per chiarire la sua posizione.
Durante l’udienza di convalida davanti al Giudice Dario Berrino del Tribunale di Massa, M.A. si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il processo è stato rinviato a metà maggio, nel frattempo lo spacciatore è stato allontanato dalla provincia di Massa-Carrara con il divieto di dimora, misura che era stata proposta al giudice dal pubblico ministero Marco Mansi.