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Marina di Carrara: arrestata rapinatrice seriale che usava la "tecnica dell'abbraccio"

Martedì scorso, nella tarda mattinata, lungo via Nazario Sauro a Marina di Carrara, una donna di 29 anni, con la scusa di cercare lavoro, si è avvicinata ad un uomo di 63 anni molto conosciuto in città, che le avrebbe chiesto di allontanarsi non avendo possibilità di aiutarla. La donna, però, ha continuato a seguirlo, aspettandolo all’uscita di un bar e ha iniziato elargire carezze al sessantatreenne finchè gli si è gettata al collo e con incredibile abilità ha provato a sfilare l’orologio d’oro che l’uomo aveva al polso, riuscendo soltanto a sganciare il cinturino.
Appena l’uomo ha intuito le cattive intenzioni della donna, è riuscito a mantenere il sangue freddo e dopo averla allontanata ha subito telefonato ai carabinieri della stazione di Marina di Carrara. La donna a quel punto è subito salita su un’autovettura con alla guida un complice che la stava aspettando e si è allontanata.
In breve tempo una pattuglia di carabinieri che si trovava di servizio nei paraggi è arrivata sul posto e dopo aver raccolto la testimonianza e la descrizione della donna e della macchina su cui era fuggita, è partita al suo inseguimento. L’auto dei fuggitivi è stata intercettata lungo via Garibaldi, dove è stato intimato l’alt al conducente, che non ha avuto altra scelta se non quella di fermarsi. La coppia che viaggiava sul veicolo ha consegnato ai militari dell’arma i documenti romeni, anche se entrambi hanno dichiarato di non avere un recapito in Italia bensì in Inghilterra.
Dall’interrogazione del terminale sono risultati entrambi noti alle forze dell’ordine, soprattutto la ventinovenne è risultata una ladra seriale che nell’arco dell’ultimo anno aveva inanellato una sfilza di furti messi a segno in Lombardia, Veneto, Liguria e Toscana. Le vittime, però, sono risultate sempre le stesse, per lo più persone anziane che erano state derubate di orologi e collanine d’oro con la solita tecnica dell’abbraccio.
I due sono stati portati in caserma, dove nel frattempo il sessantareenne ha sporto denuncia, mentre i testimoni hanno confermato il collaudato modus operandi utilizzato dalla ladra e dal suo complice.
La donna è stata quindi arrestata con l’accusa di tentato furto aggravato in concorso, mentre il suo complice, che probabilmente le aveva fatto da palo, è stato denunciato in stato di libertà.
Il Pubblico Ministero Marco Mansi ha disposto di trattenere la ventinovenne in camera di sicurezza, in attesa del processo per direttissima.

Il giorno successivo presso il Tribunale a Massa, il giudice Ermanno De Mattia che ha convalidato l’arresto, ha poi concesso i termini a difesa, rinviando il processo ai primi di novembre. Nel frattempo, avendo dichiarato di abitare in Veneto, la ventinovenne è stata allontanata dalla provincia di Massa Carrara con un provvedimento di divieto di dimora, inoltre il giudice ha emesso a suo carico la misura di prevenzione dell’obbligo di presentarsi ai carabinieri di Verona per la firma.

Prendendo spunto dall’indagine appena conclusa, il capitano Cristiano Marella, comandante della compagnia carabinieri di Carrara, rivolge un appello agli anziani e loro famigliari: “L’operazione portata a termine ieri mattina ha consentito di smascherare una ladra molto abile ed esperta nell’imbambolare la vittima con movimenti fulminei ed una parlantina fuori dal comune. Di malintenzionati che agiscono allo stesso modo purtroppo ce ne sono molti in giro e si tratta persone decisamente pericolose per la spregiudicatezza del loro modo di agire e per la facilità con cui si spostano per il territorio, alla costante ricerca di vittime più vulnerabili, come gli anziani. Il consiglio è di tenere alta la guardia soprattutto per strada, evitando di fermarsi per dare ascolto a sconosciuti, anche se all’apparenza sono cordiali e ben vestiti, oppure si spacciano per amici o chiedono indicazioni stradali. Il furto con la tecnica dell’abbraccio è un subdolo espediente purtroppo molto di voga di questi tempi in molte regioni d’Italia, infatti viene utilizzato da delinquenti senza scrupoli, soprattutto donne, per sfilare via il portafogli, l’orologio o la collanina alle persone più indifese, cioè gli anziani. È importante che chiunque sia stato vittima di un reato simile sporga sempre denuncia, senza vergognarsi di raccontare l’accaduto né minimizzare ritenendolo taluni episodi di scarsa importanza. Soltanto la denuncia consente alle forze dell’ordine e alla magistratura di perseguire gli autori di questi odiosi reati ed allo stesso tempo organizzare una sempre più capillare opera di prevenzione”.

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