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Marcheschi e Busetto (FDI): "Tutelare i lavoratori delle cooperative"

“Tutelare i lavoratori e le lavoratrici delle cooperative Cooplat, Rekeep, Televita della provincia di Massa Carrara”
. Lo chiede con un’interrogazione il Consigliere regionale Paolo Marcheschi (Fdi). “Lavoratori che operano in ambito sanitario sacrificati in tempo di pandemia come essenziali, in mano a cooperative di stile fallimentare”, dichiara Emanuela Busetto del Dipartimento Politiche Sociali Fratelli d’Italia Firenze.
“Ho presentato un’interrogazione alla Giunta regionale e all’assessore alla Sanità Saccardi affinché vengano garantite le tutele, qualitative e quantitative, per i lavoratori e le lavoratrici delle cooperative Cooplat, Rekeep, Televita impiegati nei servizi di prenotazione e call Center Cup nell’ambito della Provincia di Massa Carrara – annuncia il Consigliere regionale Paolo Marcheschi (Fdi)-. Il Multiservizio non è il contratto adatto alla loro categoria, essendo cooperative con scopo di utilità, la nuova ditta appaltatrice deve inquadrare i lavoratori nel giusto contesto: il contratto del Commercio relativo al Terziario e Servizi. Deve essere garantito anche il rispetto della continuità contrattuale per evitare il rischio di nuovi disoccupati. I lavoratori, per la maggioranza donne, impiegati da tali cooperative sono in una situazione di precarietà da 20 anni e già nel 2012 subirono una riduzione di orario e salario. Nessuno di loro ha un contratto a tempo pieno e nello stesso 2012, in concomitanza ad un cambio di appalto, si modificò anche il contratto passando da quello di cooperativa a quello di multiservizio per Cooplat e Rekeep perdendo scatti di servizio ed anzianità”.
“Il ventennio Rossi ha depauperato la sanità toscana in ogni ambito. La creazione di apparati amministrativi colossali, le aree vaste, i doppioni territoriali, le Società della salute sono state uno spreco di denaro pubblico soltanto a vantaggio di aree dirigenziali mentre i pazienti soffrono per il depotenziamento degli ospedali, in particolare le aree depresse e montane. In ultimo, ma non per ultimo, la vicenda attuale: lavoratori che operano in ambito sanitario sacrificati in tempo di pandemia come essenziali, abbandonati al loro destino, in mano a cooperative di stile fallimentare il cui limite è ben noto – dichiara Emanuela Busetto -. Non possiamo aspettarci nulla di buono quando un Presidente regionale qualifica un territorio intero definendolo “quell’area lì…quella a Nord Ovest” e colloca Aulla in provincia di Macerata”.

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