Scrivono ai sindaci, all’Unione dei Comuni, alle istituzioni locali, ai parlamentari e alle associazioni categoria, circa 77 operatori turistici, titolari di aziende agricole, agriturismi, bar e ristoranti in Lunigiana. Chiedono l’esenzione della Tari per il loro settore per gli anni 2020 e 2021, considerati i danni causati dall’emergenza Covid. Tornano alla carica dopo una prima missiva- della quale abbiamo parlato anche nel corso de L’Eco Talk del 24 marzo con Francesca Ferrari, presidentessa provinciale Coldiretti, GIovanna Zurlo, presidentessa dell’Associazione Operatori Turistici della Lunigiana e Gianluigi Giannetti, assessore dell’Unione dei Comuni, chiedendo un’azione corale e non più lasciata all’iniziativa dei singoli paesi.
“Con la presente, in un momento storico di grande crisi economica e sociale dovuta all’ emergenza sanitaria Covid 19, con forti e penalizzanti ricadute su tutto il comparto turistico,
agrituristico e ristorativo, che ha visto un calo drastico di fatturato e di reddito, a causa delle
chiusure forzate e limitazioni agli spostamenti, protrattesi a tutto il primo quadrimestre dell’anno
corrente, includendo anche l’ ultimo trimestre del 2020, in particolare nel periodo natalizio, siamo a richiedere cortesemente all’Unione dei Comuni Montana Lunigiana di farsi carico della
seguente istanza presso i Comuni aderenti alla stessa e al Comune di Pontremoli: esonero dal
pagamento della Tari per l’anno 2020 e l’anno 2021 per le utenze non domestiche di tutto il
settore turistico e ristorativo, inclusi gli agriturismi, gli immobili ‘commerciali’ e ‘rurali’ inseriti
rispettivamente nella filiera del turismo e del settore agricolo, e gli edifici adibiti a b&b e
affittacamere senza partita iva, tramite un’azione condivisa con tutte le Amministrazione locali,
volta ad arginare la sofferenza di tutto il comparto Horeca”, scrivono nella lettera.
“Infatti, gli interventi economici emanati dai decreti fino ad oggi sono oltre che insufficienti
anche non immediati e questo comporta una completa mancanza di liquidità, assolutamente
necessaria per coprire almeno le ingenti spese non posticipabili. Tali costi, quali mutui, interessi
passivi, bollette, affitti, canoni e varie, solo per citarne alcune, a differenza di quanto accaduto
nel primo lockdown, non sono stati sospesi.
La Tari va a pesare fortemente, in questa situazione pandemica, sul bilancio di queste imprese
che pagano storicamente aliquote elevate, anche in relazione alla produzione di rifiuti associata alla propria attività. Per l’anno in corso e quello appena trascorso, facciamo presente che a causa dei prorogati lockdown e delle restrizioni imposte al turismo in generale, considerato con ruolo preminente per la diffusione del coronavirus, questa produzione di rifiuti non può aver raggiunto e non raggiungerà le previsioni messe a bilancio da parte del fornitore della gestione
del servizio, con un risparmio in questi due anni per la filiera dei rifiuti e indirettamente per le Amministrazioni locali. Il settore turismo unitamente a quello dell’agricoltura e del commercio rappresentano per la Lunigiana il motore che alimenta tutto l’indotto, con il maggior numero di impiegati, e va assolutamente tutelato da questa tragica pandemia per il bene del Territorio.
Talune Amministrazioni locali hanno già messo in atto riduzioni di aliquote per i mesi primaverili
di lockdown del 2020, ma anche in questi casi rimangono comunque importi elevati da sostenere
in queste condizioni critiche.
Confidiamo in un’azione corale di tutte le Amministrazioni del territorio, sostenuta
dall’Unione dei Comuni e dai Parlamentari di riferimento della Provincia di Massa Carrara,
affinché, anche tramite emendamenti al decreto Sostegni e ulteriori scostamenti di bilancio da
parte del Governo centrale, possano arrivare ristori ad hoc per assicurare le funzioni degli enti
territoriali con stanziamenti a ristoro delle minori entrate e delle maggiori spese, nella previsione
di venire incontro alle esigenze delle imprese in difficoltà con una minore contribuzione locale.
Richiediamo, nell’attesa che sia presa al vaglio e attuata una soluzione univoca comprensoriale a livello di Lunigiana da parte di tutti gli Amministratori locali volta al completo esonero della Tari per gli anni 2020-2021, la possibilità di un confronto pubblico, tramite un incontro virtuale, nei prossimi giorni, con tutti i sindaci della Lunigiana, il Presidente dell’Unione Montana, i Parlamentari di riferimento della Provincia di Massa Carrara e i rappresentanti delle Associazioni datoriali del Territorio, al fine di declinare in maniera più puntuale le richieste del comparto e argomentare le nostre ormai insostenibili difficoltà. In questa occasione gradiremmo affrontare anche altre questioni di criticità, come il tema della connettività – sia in termini di Bul (Banda Ultra Larga, n.d.r.) che di copertura del segnale telefonico per cui la Lunigiana sconta un grave gap rispetto al resto della Toscana – e l’inattività del ‘distretto turistico Lunigiana’, che è stato
istituito a livello ministeriale con l’ottica di agevolare fiscalmente le nostre imprese, ma che a oggi risulta dormiente, e più in generale la tematica della promozione turistica (sentieri, eventi,
programmazione su medio-lungo periodo ecc.) essenziale per la ripresa.
Siamo fiduciosi che l’Unione Comuni Montana Lunigiana e tutti i Sindaci lunigianesi si attiveranno al più presto per sostenere subito le aziende del comparto turistico e fare in modo che tutti gli imprenditori possano continuare a svolgere l’azione di custodia del territorio, preservandone l’occupazione fino a oggi impiegata”.