Venerdì 26 luglio, nella sede della Presidenza della Giunta regionale, la vicepresidente ed assessore alla cultura della Regione Toscana, Monica Barni, e il sindaco di Mulazzo, Claudio Novoa, hanno presentato la sedicesima edizione della Festa del Libro di Montereggio in Lunigiana. Alla conferenza stampa ha partecipato anche il presidente del Premio Bancarella, Gianni Tarantola, discendente di una famiglia di librai ed editore egli stesso.
La kermesse culturale si svolgerà dal 24 agosto al 1 settembre: piazza Rizzoli, piazza Arnaldo Mondadori e la Chiesa sconsacrata di Sant’Apollinare ospiteranno incontri e dibattiti con alcuni dei più importanti scrittori italiani che, anche quest’anno, animeranno il piccolo borgo, frazione del Comune di Mulazzo.
Montereggio, aggrappato ai monti della Lunigiana, ha una storia unica ed affascinante. Da qui, nell’Ottocento, partirono gli abitanti con le gerle cariche di libri per venderli nei mercati delle città.
I libretti sull’unità d’Italia, che le associazioni carbonare regalavano ai viandanti, nella speranza di garantirne la massima diffusione, diventarono i primi volumi venduti dagli ambulanti. In questo modo il commercio dei libri prese piede e gli ambulanti cominciarono a spostarsi con carretti trainati a mano o da animali, che presto si trasformano in bancarelle. Fu così che i librai di Montereggio portarono la lettura in tutti gli angoli del Paese.
Ad oggi sono circa centocinquanta i loro discendenti che gestiscono importanti librerie in Italia e all’estero, come i Ghelfi, i Bertoni, i Fogola a Torino ed Ancona, oppure i Tarantola a Milano, Brescia e Venezia, ed ancora i Lazzarelli a Novara, e tanti altri. Un’avventura che vive ancora oggi grazie al Premio Bancarella, nato qui nel 1952, e alla Festa del Libro di Montereggio, giunta quest’anno alla sedicesima edizione.
“La capacità di leggere è fondamentale per l’esercizio della cittadinanza”, ha commentato la vicepresidente Barni. “Promuovere la lettura deve essere allora uno sforzo coordinato di tutte le istituzioni ed i soggetti che a più livelli operano per ampliare la possibilità di accesso alla cultura, soprattutto nelle periferie. La festa del libro di Montereggio, che si svolge da diversi anni in un piccolo borgo sui monti della Lunigiana, con la sua storia unica di librai che coinvolge l’intero paese, va esattamente in questa direzione. Abbiamo bisogno di misure concrete che coinvolgano tutti i soggetti della filiera del libro, a partire dalle biblioteche pubbliche, enti locali, ma anche editori, librerie, associazioni, scuole e università. Per questo motivo è nato il Patto regionale per la lettura, al quale ha aderito anche il Comune di Mulazzo, che abbiamo lanciato nei giorni scorsi quale strumento efficace di governance per condividere, cooperare e monitorare gli impegni assunti”.
“Sono orgoglioso delle tradizioni che questo piccolo borgo conserva gelosamente”, ha dichiarato il sindaco Novoa. “La cultura fa parte del dna dei montereggini e non è un caso che proprio Montereggio sia stato l’unico Paese in Italia ad essere inserito nel circuito internazionale delle Book Town, fondato nel 1961 da Richard Booth. La Festa del Libro non è una qualsiasi festa d’estate, ma è un evento che mette in primo piano i libri, i contenuti e gli autori. Grazie alla cultura la Lunigiana diventa anche meta turistica: si scoprono le bellezze naturali del luogo e l’enogastronomia del territorio”.
Numerosi gli incontri con gli scrittori che si svolgeranno nei nove giorni della manifestazione.
Si inizia con l’ultimo libro di Antonio Padellaro “Il gesto di Almirante e Berlinguer”, incontri negli anni ’70 tra lo storico segretario del Movimento sociale italiano Giorgio Almirante e lo storico segretario del Partito comunista italiano Enrico Berlinguer.
Si prosegue con Lella Costa che presenta il suo ultimo lavoro “Ciò che possiamo fare”: un dialogo a distanza tra due donne diversissime, ma alleate per tutto ciò che conta. Per il pensiero nell’era dell’ignoranza, per le donne nel tempo delle discriminazioni, per le appartenenze che fondano e nutrono l’Europa nella tempesta del populismo.
Due protagonisti della televisione italiana con i loro ultimi libri. Paolo Del Debbio con “Etica fiscale ed economica di Ezio Vanoni” che rende omaggio all’etica economica di Ezio Vanoni e Carlo Freccero con “Fata e strega” che racconta l’evoluzione della tv in un viaggio che parte dagli sceneggiati del maestro Manzi fino ad arrivare a format, reality e social media. Auro Bulbarelli, direttore di Rai Sport, porta a Montereggio il suo libro “Coppi per sempre” in un faccia a faccia tra appassionati di ciclismo con l’autore Fabio Genovesi. Mentre Carlo Vanoni, critico d’arte contemporanea e autore di “A piedi nudi nell’arte”, sarà sul palco per un confronto sul tema con il pubblico.
Il Festival prosegue con una visione positiva sul nostro Paese: Ferruccio De Bortoli presenta “Ci salveremo”, un viaggio nelle virtù, spesso nascoste dell’Italia, perché una riscossa civica è possibile ma dipende da ogni singolo cittadino. Mentre Francesco Bonazzi, edito da Chiarelettere, presenta “Viva l’Italia”, una difesa dai luoghi comuni e dalle dicerie sul nostro Paese mettendo in luce le eccellenze italiane: non solo pizza, mandolino e cinema.