8 Novembre 2024, venerdì

Luni, il golfo falciforme rivive sospeso nella nuova Maxi-passerella


 
Questa mattina il faro dell’antica città romana di Luni si è riacceso simbolicamente, in occasione dell’inaugurazione della nuova passerella che permette il collegamento fra l’autostrada A12 ed lo storico sito archeologico-museale.
Al taglio del nastro di questa mattina la direttrice del Museo di Luni, Antonella Traverso, assieme all’ingegnere Paolo Pierantoni, ad Alessandro Silvestri, sindaco di Luni, con Elisabetta Piccioni, dirigente del Segretariato Regionale per la Liguria ed il sindaco di Sarzana Cristina Ponzanelli.
“Un’opera quella del “Portus Lunae” “, nelle parole del sindaco ” che è stata capace di riannodare un tessuto, come quello del territorio lunense, in cui l’autostrada e la ferrovia ne rappresentavano una cesura”. La passerella ha infatti permesso di riallacciare Luni al mare e al parco campagna della tenuta di Marinella, “ed è grazie a questi interventi” -ha affermato il primo cittadino- “che Luni mare ha avuto la possibilità di acquisire quella dignità e slancio fino ad ora mai avuti.”
https://youtu.be/eYpgqGYcXzk
Il ponte, dall’andamento semiellittico, come spiegato dall’ingegnere Paolo Pierantoni, ha una forma che vuole alludere sia alla conformazione del golfo del porto di Luni sia all‘idea dello spicchio lunare, rimandante al nome antico della colonia di Lunae. A richiamare la struttura originaria dell’antico sito anche la struttura verticale nella metà della passerella, un’allusione simbolica alla presenza dell’antico faro che illuminava il porto.
“Un progetto molto articolato quello che sta dietro quest’opera infrastrutturale avente l’obiettivo di creare una comunicazione e sinergia fra il sito culturale e il collegamento stradale” ha affermato l’ingegnere. L’opera, atta a rimettere in luce, nel suo antico splendore l’antica città il cui marmo è stato definito per diversi secoli “il manto della luna sulla terra” è infatti il “frutto di un progetto che viene da lontano“, continua Paolo Pierantoni, “il risultato di una sorta di staffetta iniziata 31 anni fa, passando dal lavoro di 8 differenti dirigenti”. Allora il progetto era totalmente diverso e portava il nome di “Archeogrill”, “si era arrivati ad un punto molto vicino alla realizzazione ma di fatto, fino ai primi anni del 2000, tutto rimase fermo fino all’inizio del 2010 quando la dott.ssa Monica Paganini riprese in mano il progetto e diede l’imprinting di quello che ne è oggi del precedente prospetto: con l’attenzione all’elemento del faro, della passerella a forma di luna e al tunnel multimediale.”
Quest’ultimo è uno fra gli elementi innovativi e fortemente evocativi del percorso pedonale che conduce al sito museale. Esso è il punto di accesso alla passerella che scavalca la A12, a cui potranno accedere tutti coloro che decideranno di fare tappa a Luni anche senza uscire dall’autostrada. All’interno della breve galleria pedonale ogni visitatore potrà ammirare una proiezione, fatta di immagini e suoni realizzati con l’utilizzo di strumenti e musicalità del tempo, capaci di ricostruire la storia della città dall’inizio della sua fondazione nel 177 a.C. fino al suo abbandono del 1204. Il filmato, realizzato da Karmachina è composto dalle immagini dei reperti di Luni, con un’unica eccezione di un dipinto fornito dal Polo museale della Toscana.

Diego Remaggi
Diego Remaggihttp://diegoremaggi.me
Direttore e fondatore de l'Eco della Lunigiana. Scrivo di Geopolitica su Medium, Stati Generali e Substack.

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