“Le mani della criminalità su porti e turismo” il Convegno a Viareggio su iniziativa del Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle
Sabato 23 settembre, su iniziativa della Presidente del Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle Toscana Irene Galletti, si è tenuto presso il Gran Caffè Margherita di Viareggio, il convegno dal titolo “Le mani della criminalità su porti e turismo”. Sono intervenuti: Federico Cafiero De Raho, deputato M5S, già Magistrato e Procuratore antimafia; Sandro Ruotolo, giornalista, segreteria PD; Paolo Puccinelli, CGIL Toscana; Renato Scalia, Fondazione Caponnetto; Irene Galletti, Capogruppo M5S in Regione Toscana.
Con moderazione a cura di Gianluca Ferrara, Coordinatore provinciale M5S Lucca, già senatore della XVIII legislatura.
LE VOCI:
Irene Galletti, Presidente del Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle Toscana: ”Le infiltrazioni criminali nei settori dei porti e del turismo rappresentano una minaccia complessa, che in Toscana è ormai consolidata e “pulviscolare”, quindi spesso difficilmente riconoscibile. Le organizzazioni criminali cercano di ottenere il controllo economico, riciclano denaro sporco acquistando imprese in difficoltà e questa dinamica ha avuto una impennata durante il Covid, quando ci sono state 58mila cessioni di aziende in tutta Italia, molte delle quali nel settore turistico-ricettivo toscano. Queste infiltrazioni comportano anche rischi per la sicurezza pubblica, minano concorrenza legittima e l’ambiente, danneggiano i diritti dei lavoratori. Per combattere questo problema, è essenziale una stretta collaborazione tra le autorità, le imprese e la società civile, con un focus su trasparenza, vigilanza e rafforzamento delle leggi. Dobbiamo essere una voce forte contro la corruzione e l’illegalità, impegnandoci a rafforzare le leggi e a preservare il futuro della nostra regione: dobbiamo passare dall’antimafia del giorno dopo, in cui ci si straccia le vesti per scandali che spesso sono segreti di Pulcinella, all’antimafia del giorno prima, che significa controlli, prevenzione, monitoraggio continuo.”
Federico Cafiero De Raho, deputato M5S, già Magistrato e Procuratore antimafia: “La capacità delle mafie di infiltrarsi in un tessuto economico e sociale sano è temibile, e si poggia su tre fattori: l’abilità relazionale, l’imponente disponibilità economica – soprattutto contanti – e l’intimidazione. Le recenti modifiche al Codice degli Appalti e il disegno di legge governativo in discussione al senato sull’abrogazione del reato di abuso d’ufficio peggiorano ulteriormente il quadro della lotta alle mafie, e costituiscono un rischio gravissimo di fronte alle risorse del PNRR che stanno affluendo nel nostro Paese. Se pensiamo che il movimento terra e il sistema dei subappalti in edilizia sono settori su cui sono presenti, con una costellazione di società costituite fin dall’epoca del terremoto,il clan dei Casalesi e le cosche di ‘ndrangheta, e alla luce di quanto abbiamo visto con lo scandalo del keu, è chiarissimo il pericolo che stiamo correndo anche in Toscana. Il cittadino è una parte attiva essenziale per segnalare le “anomalie” che rileva, ma come diceva Giovanni Falcone non dobbiamo chiedere ai singolo di esporsi, ma devono essere le istituzioni ad agire in prima persona”.
Sandro Ruotolo, giornalista, segreteria PD: “ “La Terra dei Fuochi campana è iniziata anche con le concerie di Santa Croce sull’Arno, e con il toscano Licio Gelli. Sono molto preoccupato dalla situazione poiché non vedo miglioramenti nel panorama, tutt’altro. L’allergia di questa destra al governo alle regole, la loro contrarietà al protocollo della legalità con la giustificazione dell’alleggerimento della burocrazia per non perdere il denaro del PNRR non ha senso, perché sappiamo benissimo che i ritardi avvengono nella fase progettuale. È necessario lavorare in un’ottica di prevenzione, con conoscenza delle dinamiche attuali: oggi le mafie investono in borsa, e il PNRR fa prefigurare una loro ulteriore evoluzione, come avvenne anche dopo il terremoto in Irpinia. Oggi è l’anniversario dell’omicidio di Giancarlo Siani, un grande giornalista che ha pagato con la vita il suo impegno: il giornalisti oggi devono informare e continuare a fare inchiesta per far prendere coscienza ai cittadini”.
Paolo Puccinelli, CGIL Lucca: “A Viareggio e in Versilia abbiamo molti contratti “volatili” a 5/6 euro orari e con il ricatto occupazionale del gran numero di persone disposte a prendere il posto di chi si rifiuta, e questo accade spesso dove si crea la ricchezza: qui viaviamo su due binari, la ricchezza dei negozi e stabilimenti di lusso contrapposti alla miseria e precarità di chi vi lavora. Gli imprenditori seri, che tutelano i lavoratori e rispettano le regole penalizzate da chi non lo fa, e le istituzioni spesso latitano nel difenderne i diritti”.
Renato Scalia, Fondazione Caponnetto: “Bisogna tenere sempre alta l’attenzione. Iniziative come queste, parlare di mafia, anche in territori difficili dove tuttora è complicato affrontare questo problema e sto parlando di Viareggio dove ancora il negazionismo esiste, è fondamentale. Dobbiamo lavorare per costruire e render sempre più forti gli anticorpi della legalità. E questo non può essere solo un compito della magistratura e delle forze dell’ordine, gli anticorpi devono essere sviluppati anche da coloro che operano nelle istituzioni e da chi fa politica attiva, fino ai semplici cittadini. È necessario far capire alla popolazione che il problema delle infiltrazioni criminali è serio ed esiste. È fondamentale farlo capire anche a chi amministra la nostre città e crede, erroneamente, che realtà come Viareggio siano ancora delle oasi felici. Purtroppo, non è così. Oggi siamo ben oltre i tentativi di infiltrazione, come ha precisato Ruotolo la mafia ha consolidato la sua presenza in Toscana, con gruppi criminali che sono ormai radicati nei nostri territori da molti anni. E questo dobbiamo metterlo in evidenza.”
Gianluca Ferrara, Coordinatore provinciale M5S Lucca, già senatore della XVIII legislatura: “Le mafie sono come il covid, si diffondono celermente e il vaccino da inoculare è quello dell’infrazione. Oggi l’abbiamo fatto a Viareggio che è un territorio, per i tanti alberghi e ristoranti, un territorio fertile per le mafie.”