Da lunedì 22 novembre l’attività dell’infermiere di famiglia e di comunità partirà anche in Lunigiana, nei comuni di Fivizzano, Casola, Fosdinovo, e coprirà il fabbisogno di 13.222 cittadini. Ad ogni infermiere di famiglia e comunità è affidato un gruppo di popolazione identificato geograficamente, per cui ogni assistito può contare su questa figura di riferimento che avrà il compito di aiutare i cittadini a orientarsi all’interno dei servizi sanitari e sociosanitari. L’infermiere di famiglia, integrandosi con il medico di medicina generale e gli altri professionisti della salute che operano sul territorio, può facilitare l’accesso alle cure.
Avvicinare sempre di più la risposta sanitaria al domicilio del paziente, garantire risposte adeguate, appropriatezza clinico-organizzativa e soprattutto competenze multidisciplinari al servizio degli assistiti nei momenti di maggiore fragilità è l’obiettivo che si è dato il dipartimento infermieristico della ASL Toscana nord ovest. Attraverso un approccio infermieristico olistico è stata messa in atto una nuova modalità di presa in carico dei cittadini, così come richiamato dalla Regione Toscana nella delibera 597 del giugno 2018, che facilita la nascita di una relazione centrata sulla persona e sulla famiglia perché l’ambito domiciliare rappresenta il contesto ideale in cui perseguire gli obiettivi di salute.
Il vero valore aggiunto del rapporto che si instaura con i cittadini è dato dall’azione educativa che sicuramente sviluppa la capacità di autocura e di adattamento dei pazienti e della famiglia alla malattia cronica, favorendo anche la permanenza della persona al proprio domicilio.
L’introduzione di questa importante figura a livello territoriale è stata voluta dalla direzione, dal dipartimento infermieristico ostetrico, dal dipartimento della medicina generale, dal dipartimento delle cure primarie, unitamente alla direzione della zona distretto della Lunigiana ed ai coordinatori delle Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT). (dg)