“L’indagine pubblicata su Il Sole 24 ore, che valuta lo stato di salute delle diverse provincie italiane ci ha stupiti e, soprattutto, non ne condividiamo il merito e il metodo. Per questo abbiamo dato incarico ai nostri epidemiologi di analizzare tutti gli indicatori e appena avremo il quadro completo sarà nostra cura chiedere conto al provider che ha redatto la classifica”. Così la direzione della ASL interviene per chiarire quanto pubblicato dal quotidiano economico.
“Una scelta arbitraria degli indicatori di salute rappresenta la maggiore criticità”. “L’analisi mette, infatti, sullo stesso piano indicatori che valutano lo stato di salute della popolazione e indicatori relativi al numero di personale (fra cui geriatri per abitante). Tali dati non si possono valutare sempre con una funzione lineare e comunque premia le zone con maggiore concentrazione di abitanti: in particolare per numero di geriatri (ad esempio negli ospedali della provincia di Lucca sono 8) si entra nel merito di scelte professionali e organizzative, diverse da regione a regione, quindi non è possibile il confronto con un modello dove la logica è solamente quella del numero assoluto”.
“A dimostrazione del fatto che si sta parlando di una ricerca parziale e non verificabile, è la mancanza dell’indicazione del criterio di scelta degli indicatori, tale informazione sarebbe importante perché il risultato varia notevolmente in base a queste scelte”. “È importante anche sottolineare che i dati sulla mortalità si riferiscono al quadriennio 2012-2016, mentre quelli sulla speranza di vita all’arco di tempo 2002-2017, perché due intervalli di tempo tanto diversi?”.