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Impianti sportivi di Terrarossa: la versione sulla gara del Club di motociclisti Punishers Lemc

Prendono posizione dopo le notizie sulla gara di assegnazione degli impianti sportivi di Terrarossa da parte del comune di Licciana Nardi i motociclisti del Club Punishers Lemc  (Law Enforcement Motorcycle Club) La Spezia, tramite il presidente Flavio Vescovi.

“Innanzitutto – spiega Vescovi a L’Eco della Lunigiana – Noi non vogliamo essere strumentalizzati da una fazione politica come è successo. Siamo un club di motociclisti, tutti appartenenti alle forze dell’ordine, che vivono e lavorano in Lunigiana e dintorni. Io sono di Licciana Nardi e faccio il vigile del fuoco ad Aulla. Il nostro Club è nato 20 anni fa negli Stai Uniti e poi si è diffuso in tutto il mondo ed è apartitico, aconfessionale e formato da persone di qualsiasi etnia e religione, essendo appunto un’organizzazione che copre diversi Paesi. Portiamo avanti iniziative di solidarietà sociale e non deve spaventare il nostro logo, il teschio che portiamo sulla schiena, il ‘Guardian’.
La simbologia biker è piena di effigi e simboli più o meno lugubri o minacciosi, il teschio la fa da padrone ed è sempre presente, ma nella nostra cultura non è visto negativamente come simbolo di morte, ma al contrario, come inno all’immortalità e comunque in modo positivo e decisamente ‘pacifico’.

Mi sorprende quindi essere descritti come un’associazione di motociclisti di Ceparana che non c’entrano con il territorio. La nostra sede era in uno stabile di Ceparana per necessità di spazio, lo stabile è poi stato venduto e abbiamo dovuto trovare un’altra soluzione. Siamo venuti a sapere della gara per l’assegnazione delle strutture a Terrarossa e abbiamo scelto di partecipare con il supporto di un geometra che ha seguito le nostre pratiche.
Il 10 agosto sono andato all’apertura delle buste in comune a Licciana Nardi, rappresentando la mia associazione e per l’associazione sportiva c’erano 5 persone. Vorrei anche precisare che l’associazione in questione è un gruppo di caccia al cinghiale e che io sappia non si è occupato di iniziative per il territorio.

Dopo l’apertura delle buste eravamo risultati effettivamente perdenti e io ho chiesto spiegazioni sul meccanismo di conteggio dei coefficienti del bando per almeno due volte e dopo le varie conferme sia io che i membri dell’associazione di caccia al cinghiale siamo andati via. Nell’arco di circa 15 minuti siamo stati richiamati e la responsabile della gara per l’Ufficio Tecnico di Licciana Nardi ci ha spiegato che i calcoli dei coefficienti non erano corretti e che effettivamente era stato il Club che rappresento a vincere la gara. Ovviamente l’associazione dei cacciatori è rimasta con l’amaro in bocca e mi risulta che abbiano richiesto un accesso agli atti per chiarire la situazione in maniera più approfondita. Non ci sono stati sotterfugi. Noi adesso entreremo regolarmente pagando un affitto e speriamo di poter organizzare presto iniziative per il territorio, in attesa che le norme per il Covid ce lo consentano”.

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