Il festival L’isola che non c’è, giunto alla su quinta edizione, è stato un grande successo di arte e di pubblico. Il festival, unico nel suo genere, nato a Monzone dall’idea di Ines Cattabriga ed Elisabetta Dini, riscuote sempre più clamore positivo.
Quest’anno nel bellissimo parco della Sasi si è tutto trasformato in una magica favola con artisti, musica, giochi, intrattenimento e tanto tanto calore non solo tipico dell’estate ma anche delle cose belle.
L’evento di Officine Tok, patrocinato dal Comune di Fivizzano, promosso dalla regione Toscana, Fondazione marmo e Cassa di risparmio di Carrara, ha staccato più di 3000 mila stelline all’ingresso, famiglie intere, bambini con gli occhi meravigliati e adulti tornati bambini; ha visto tanta gente del paese e dei paesi limitrofi unirsi in un unico scopo: fare una festa per sognare e stare bene. L’edizione numero cinque che di anno in anno cresce sempre più, ha visto anche il buonissimo e dolce sponsor della Sammontana che ha dedicato al festival un’attenzione davvero superlativa.
“Portare nel nostro paese, in Lunigiana così tanta gente da ogni dove è stato il vero sogno realizzato e tutto ciò non sarebbe possibile se non grazie a tutti coloro che ci aiutano durante l’anno per costruire al meglio tutto questo, amici che noi ringraziamo con tutto il cuore.” Dice Elisabetta Dini direttrice artistica dell’isola.
“Ora lo scopo sarebbe fare anche un’edizione invernale..chissà” confessa Ines Cattabriga, scenografa e presidente di Officine Tok, che da quest’anno collabora anche con la neonata Proloco della Valle del Lucido, sponsor dell’evento e di tutti gli eventi estivi di Tok.
Insomma non ci resta che aspettare per tornare a sognare, nel frattempo Officine Tok e il paese di Monzone si godono il successo di questo 2024 in attesa di quello che verrà.