Riceviamo e Pubblichiamo:
Sanac, Imm ISR/CCIAA, bonifiche, Consorzio ZIA, piano regolatore portuale e B&H, marmo e comitato lapideo, erosione del litorale, infrastrutture e Pontremolese, Nautica, sanità pandemia e PNNR, marmo e Comitato distretto lapideo, sono gli argomenti che i sindacati confederali hanno buttato nel piatto di Giani, ottenuto con l’impegno del Presidente della Provincia Lorenzetti, dopo ripetute richieste di incontro ma anche uno sciopero generale dell’industria che ha tenuto out of zone l’intera città di Massa.
Posto che la madre di tutti i problemi, al momento, è senz’altro la Sanac e che la Regione non può non mettere tutto il proprio peso verso il Governo, per la positiva soluzione della vertenza, atteso che occorre riportare a tutti i costi a Massa la produzione, necessaria a Taranto – sciaguratamente portata in Polonia – e rimanendo nella zona industriale, è stata rappresentata l’importanza di procedere in avanti, speditamente, con la possibile soluzione operativa per i terreni e le falde inquinate, la cosiddetta bonifica, in un contesto di confronto per step anche con le OoSs che avendo posto la questione dall’inizio della vertenza Massa Carrara in essere non sono aggiornate sulle evoluzioni, ammesso che ci siano. La faccenda appare maledettamente ferma così come lo sono i veleni presenti da decenni con le ripercusioni sulla salute della nostra gente.
Ma anche il futuro del Consorzio per la Zona Industriale deve essere pianificato bene: a questo proposito riteniamo che la Zia debba occuparsi di bonifiche e diventare punto di riferimento per la Regione nella nostra zona così periferica e apparentemente ai margini dei contesti regionali più evoluti, più avanti di noi.
La perdita della Camera di Commercio, nel senso di un accentramento dei vertici – la cosiddetta acefalia di Massa Carrara – in un nuovo contenitore interprovinciale, conferisce alle nostre richieste una ancora maggiore esigenza di concretezza: tra non molto anche questa realtà amministrativa locale una delle ultime migrerà nei suoi processi decisionali portandosi dietro difficoltà e incertezze maggiori verso le imprese. Conseguentemente nasce il problema dell’ ISR Istituto Studi e Ricerche con i suoi qualificati dipendenti che negli anni sempre hanno elaborato gli studi che vengono poi proposti all’analisi per superare le difficoltà e cogliere le opportunità per il Territorio. Secondo le normative vigenti l’Istituto verrà aggregato alla Camera di Commercio del capoluogo regionale con tutte le conseguenze del caso.
Abbiamo fatto presente anche le difficoltà in essere per il mondo fieristico, la IMM: il grave dissesto finanziario, la sospensione delle attività fieristiche a seguito del Covid e la altrettanto grave difficoltà di ripartire in un contesto che definire competitivo con le altre fiere è un eufemismo. Di fatto dopo avere perso la fiera del marmo rischiamo la chiusura totale: va anche detto che in questo caso chi è stato preposto alla gestione del Polo certamente, alla resa dei conti, non può certo tirarsene fuori con qualche battuta delle sue !
Il Presidente della Regione dice che la erosione delle coste sarà il ‘problem solving’ simbolo della Toscana per la attuazione del PNNR. Ha detto che saranno investiti, partendo da Marina di Carrara, circa 120 milioni di euro, una somma enorme, che dovrà necessariamente portare risultati concreti e visibili.
È stata posta la questione del marmo: in un momento nel quale l’occupazione in cava decresce drammaticamente ( circa 520 in area Parco, dice Putamorsi e ca 630 solo su Carrara, più o meno al netto delle cave carraresi in area parco) e quindi con qualcosa di più di 1000 lavoratori nell’intera totalità delle cave nelle due Province; insomma la filiera prevista dalla legge 35 appare troppo burocratica e non riesce ad aumentare…