Far crescere la consapevolezza del rischio ed educare i giovani a riconoscere il gioco d’azzardo e a prenderne le distanze. E’ questa è la missione che l’area delle Dipendenze (SerD) dell’Azienda USL Toscana nord ovest compie, grazie alla collaborazione di operatori formati e dedicati, per proteggere i giovani dalla sempre più aggressiva e pericolosa popolarità del gioco d’azzardo nella nostra società.
“Non si devono mai sottovalutare i rischi legati a questa problematica – sottolinea il direttore del SerD Maurizio Varese – perché i numeri che caratterizzano il gioco d’azzardo sono sempre più imponenti e spesso chi entra in circoli viziosi non si rende conto, specie se non ancora in età matura, delle conseguenze che la dipendenza può produrre, non solo per il danno economico, ma anche per quello psicologico. Per questo abbiamo diffuso una cultura del gioco sano di abilità e dei giochi di ruolo”.
“La classe V della Scuola primaria Le Grazie di Massa – commentano dalla scuola – ha aderito al progetto Slow life slow games già dall’anno scorso. L’iniziativa ha subito suscitato l’entusiasmo dei bambini che, inizialmente incuriositi e stimolati dall’idea di un torneo, hanno trovato molto divertenti i giochi proposti. Infatti in seguito hanno proseguito, durante i momenti ricreativi della scuola, a utilizzare i giochi forniti alla classe anche a torneo terminato e sono stati stimolati a portare in classe anche altri giochi da tavolo di loro proprietà, come ad esempio scacchiere, Monopoli e altri simili. In questi due anni di partecipazione al progetto i benefici che si sono potuti notare sul gruppo sono stati molti: dal momento prettamente di carattere educativo all’impegno per la comprensione delle regole del gioco, al rispetto del proprio turno. Dall’educazione alla riflessione nella ricerca di strategie ottimali, allo stimolo della logica, della memorizzazione, fino al potenziamento di abilità di manualità fine e della prontezza nei riflessi, il tutto contorniato dall’educazione al fair play e alla riscoperta del gioco di gruppo. E’ stato molto bello, inoltre, vedere come anche le famiglie a casa siano rimaste colpite e coinvolte nell’iniziativa, che ha fatto così riscoprire momenti ludici di condivisione fra grandi e piccoli”.
“Il gioco – spiega Nadia Della Pina, insegnante della classe 5 B, dell’Istituto comprensivo “Bonomi” della scuola primaria di Caniparola – è un’abilità fondamentale per lo sviluppo cognitivo e personale dei bambini; il progetto Slow life – slow games è un’opportunità per sviluppare e promuovere tale abilità.
Questa iniziativa ha coinvolto, in particolare, tutti gli alunni della classi quarte e quinte della scuola primaria e non solo e ha l’obiettivo di stimolare un interesse sano per il gioco: cioè il fair play e il piacere di giocare in compagnia. L’importanza del gioco è stata sottolineata dai più grandi pedagogisti e consigliata per migliorare l’apprendimento in tutta la didattica. Sia io che la mia classe abbiamo partecipato e giocato con interesse, rendendo anche questo progetto un momento di incontro tra allievi e insegnante”.
Con il progetto Slow life slow games i SerD dell’Azienda hanno incontrato 15.836 studenti, delle scuole primarie, secondarie e superiori, entrando in 835 classi e raggiungendo accordi con 240 scuole.
Un impegno enorme per i servizi che vogliono costruire un valore culturale tra le nuove generazioni, che possa influenzare in maniera positiva le scelte future degli studenti.