domenica 22 Dicembre 2024

Funziona la rete ictus: nell'Asl Toscana nord ovest aumentano i trattamenti e si riduce la percentuale dei decessi

Aumentano i trattamenti di fibrinolisi effettuati e si riduce in maniera significativa la percentuale di decessi entro 30 giorni per ictus. Come emerge dagli ultimi dati relativi al percorso ictus, le azioni realizzate all’interno dell’area vasta nord ovest – Azienda USL Toscana nord ovest insieme a Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana – hanno infatti portato ad un notevole miglioramento sia in termini quantitativi che in termini qualitativi degli indicatori di attività di processo e di esito.

La fibrinolisi è un trattamento che viene effettuato in urgenza in un centro specializzato (stroke unit) a seguito dell’insorgenza dei sintomi di un ictus ischemico, che è causato dall’improvvisa ostruzione di un’arteria cerebrale. In caso di ictus, un intervento precoce può fare la differenza nel percorso diagnostico-terapeutico dell’ictus in fase acuta. Il fattore tempo è infatti determinante per la corretta gestione di una patologia che rappresenta la principale causa di disabilità permanente, la seconda causa di demenza e la terza causa di morte nella popolazione.

Per quanto riguarda i trattamenti complessivi in area vasta nord ovest, il trend degli ultimi anni è in continuo aumento: si è passati da 135 nel 2014, a 174 nel 2015, a 275 nel 2016, fino a 375 nel 2017, con particolare sviluppo delle procedure interventistiche. Proprio nel 2017 nella nord ovest si è registrata la migliore performance regionale rispetto alla percentuali di pazienti con ictus candidabili alle procedure fibrinolitiche o interventistiche e di pazienti trattati.

La tendenza per i trattamenti salva-vita (fibrinolisi) garantiti ai pazienti con ictus è in costante incremento – oltre che a livello complessivo – anche nei singoli territori: dal 2015 al 2017 a Massa si è passati da 42 trattamenti a 59, a Lucca da 27 a 49, in Versilia da 15 a 18, a Pontedera da 0 a 10, a Livorno da 36 a 38, a Cecina da 0 a 17, a Piombino da 0 a 10, all’isola d’Elba (telestroke) da 0 a 10.

La rete ictus è inoltre integrata con l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana che effettua i trattamenti fibrinolitici per i casi che si verificano nel territorio di Pisa e rappresenta il centro di riferimento al quale sono inviati, applicando le specifiche procedure concordate tra gli ospedali dell’area vasta, i casi che necessitano di intervento di disostruzione meccanica intraarteriosa. Questo intervento, che consiste nelle rimozione meccanica dell’ostruzione presente in un arteria cerebrale, rappresenta un’ulteriore possibilità di recupero per il paziente colpito da ictus. I trattamenti effettuati nell’ospedale di Cisanello nel 2017 sono stati 103 di cui 41 di disostruzione meccanica e sono in continuo aumento.

Contemporaneamente la percentuale di decessi entro 30 giorni per ictus, nell’area vasta nord ovest si è ridotta in maniera significativa: secondo i dati dell’Agenzia regionale di sanità (Ars) si è passati dal 15,3% del 2015 all’11,6 del 2016 fino al 9,8% del 2017. Il trend dei trattamenti per l’anno 2018 conferma un ulteriore miglioramento della performance della rete ictus di area vasta.

La rete ictus

In Toscana i casi incidenti di ictus sono circa diecimila ogni anno, di cui l’80% di natura ischemica, per i quali la fibrinolisi sistemica è indicata come terapia di provata efficacia entro quattro ore e mezzo dall’esordio dei sintomi, in pazienti selezionati in accordo a specifici criteri. La Regione Toscana negli ultimi anni ha definito le linee di indirizzo per la realizzazione della rete ictus che, in linea con il Ministero della Salute, prevede di adottare un modello organizzativo uniforme in grado di assicurare su tutto il territorio regionale gli standard clinico-assistenziali raccomandati per ridurre al minimo gli esiti permanenti della malattia. Poiché la trombolisi è la principale arma per ridurre questi esiti, è prevista la creazione sul territorio di una rete tempo-dipendente che permetta di ridurre sempre di più i tempi tra l’esordio dei sintomi e l’esecuzione del trattamento.

La rete ictus nell’area vasta nord ovest

Il sistema dell’ Emergenza Urgenza è in grado di fornire una risposta adeguata a tutte le condizioni che necessitano di un accesso immediato alle cure ospedaliere. Pertanto le reti per la gestione delle patologie tempo dipendenti, come appunto la Stroke, sono integrate e fanno parte del complesso sistema della rete dell’Emergenza Urgenza, che rappresenta la modalità di accesso più rapida, sicura ed immediata ai servizi diagnostici e specialistici forniti dalla rete ospedaliera.

I nodi della rete sono poi collegati tra loro da un’infrastruttura informatica che permette la condivisione delle immagini radiologiche e lo sviluppo di procedure di teleconsulto e telerefertazione e la conservazione delle immagini in forma digitale (RIS-PACS).

I presidi ospedalieri dell’Azienda USL Toscana nord ovest e dell’AOUP sono quindi collegati in rete.

Sui nodi della rete ictus sono stati effettuati alcuni importanti interventi di adeguamento organizzativo e procedurale ed è stato attuato un percorso formativo con l’obiettivo di realizzare la necessaria integrazione funzionale tra i professionisti appartenenti ai vari servizi che intervengono nelle gestione del percorso del paziente (118, Pronto Soccorso, diagnostiche, aree di degenza dedicate al paziente acuto, degenze ordinarie, riabilitazione).

E’ stata poi sviluppata in tutta l’area vasta un’unica procedura in urgenza che prevede l’attivazione del “codice rosso stroke” da parte della Centrale Operativa 118 con il preallertamento del Pronto Soccorso in modo da avviare un’ immediata presa in carico del paziente e l’ esecuzione rapida degli accertamenti diagnostici necessari ad iniziare la procedura di fibrinolisi sistemica oppure inviare il paziente in Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana per la procedura di disostruzione meccanica. Insieme ai professionisti dei servizi coinvolti, sono state aggiornate le linee guida, attraverso un continuo confronto con le realtà locali; sono stati migliorati i sistemi RIS-PACS, di telerefertazione e telemedicina con particolare riferimento alle aree disagiate e alle isole (telestroke elba). Nelle strutture ospedaliere sono stati anche costituiti gli stroke team. A questa prima fase è seguita la progettazione di strumenti di monitoraggio e di auditing che ha permesso di realizzare azioni rapide di miglioramento organizzativo e di prevedere ulteriori azioni a medio e lungo termine.

E’ stato inoltre realizzato e diffuso un opuscolo informativo che mira a sensibilizzare i cittadini sulla possibilità di prevenzione e di cura dell’ictus. Molti ictus potrebbero infatti essere evitati con una popolazione consapevole dei corretti stili di vita e delle regole di prevenzione, ma anche grazie alla conoscenza dei sintomi e alla consapevolezza della necessità di agire tempestivamente, facendo arrivare il paziente nel più breve tempo possibile in ospedale.

Tutte le azioni realizzate in questo ultimo periodo hanno quindi permesso un notevole miglioramento nella gestione dei casi di ictus, sia a livello quantitativo che qualitativo.

Diego Remaggi
Diego Remaggihttp://diegoremaggi.me
Direttore e fondatore de l'Eco della Lunigiana. Scrivo di Geopolitica su Medium, Stati Generali e Substack.

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