Una palestra di arrampicata indoor nel cuore della Lunigiana, terra che già vive all’ombra del Pizzo d’Uccello e delle falesie delle Apuane. È questa la scommessa del Comune di Fivizzano, che con la delibera di giunta n. 44 del 17 settembre 2025 ha approvato in linea tecnica il progetto “Rise Up”, un intervento da 188.324,71 euro destinato a trasformare il Palazzetto dello Sport in un polo verticale moderno e inclusivo.
L’idea può sembrare un paradosso: costruire muri da scalare dove la roccia è di casa. Un po’ come immaginare una piscina di acqua salata in riva al mare. Ma il senso è chiaro: l’impianto indoor non sostituisce le pareti naturali, le affianca. Serve a garantire allenamento tutto l’anno anche quando piove o fa buio presto, e diventa una porta d’ingresso sicura per chi vuole provare l’arrampicata senza partire subito da una falesia esposta.
Come sarà la palestra
Il progetto, firmato dallo studio Cosimo Balestri di Prato, prevede due aree principali:
- una parete lead nel volume centrale del palazzetto, alta fino a 9,10 metri e larga 17,8, pensata per l’arrampicata con corda;
- una zona boulder sul retro, alta 4,02 metri e lunga quasi venti, con attrezzature di allenamento dedicate: moon board a 40° e campus board per la forza di dita e braccia.
Le superfici saranno in compensato di betulla ad alta resistenza, montato su struttura lignea e metallica, trattate per garantire la resistenza al fuoco. In più verranno inseriti arredi, impianti di illuminazione dedicati e adeguamenti per la sicurezza.
Quanti soldi servono (e per cosa)
Il Quadro Economico del PFTE stima un fabbisogno complessivo di 188.324,71 €. La voce principale è l’importo lavori (141.853,93 €), a cui si aggiungono 7.900,00 € di oneri per la sicurezza in fase di appalto. Le somme a disposizione dell’ente, pari a 38.570,78 €, coprono:
IVA 10% (14.976,00 €),
Direzione lavori (6.782,00 €),
Sicurezza in esecuzione (3.250,00 €),
Progetto antincendio (4.320,00 €),
Omologazione CONI-FASI (5.500,00 €),
Incentivi per funzioni tecniche 2% (3.742,78 €).
Totale A+B = 188.324,71 €. Queste cifre sono quelle ufficiali del PFTE/Relazione allegata.
Nota: gli importi sono PFTE (progetto di fattibilità). Al progetto esecutivo e alla gara potranno seguire adeguamenti/ribassi. Lo schema, però, chiarisce la taglia dell’intervento: siamo nell’ordine delle centinaia di migliaia.
Sicurezza antincendio e omologazioni
L’attività rientra nella categoria 65.1.B (centro sportivo al chiuso <100 persone) del DPR 151/2011. È prevista la valutazione del progetto presso i Vigili del Fuoco, poi SCIA antincendio. Requisiti tecnici chiave:
Classe 1 di reazione al fuoco per le pareti lignee (trattamenti/tinte certificate) e per i materassi di protezione;
Protezione R60 con vernici intumescenti per le strutture metalliche;
adeguamenti impiantistici (illuminazione ordinaria ed emergenza, linee e quadri dedicati, messa a terra, IP idonei per locali soggetti a CPI).
È inoltre contabilizzata l’omologazione CONI-FASI (5.500 €) per la piena funzionalità sportiva.
Iter e tempi
Il PFTE indica un cronoprogramma per fasi: progettazione esecutiva → gara → affidamento → esecuzione lavori → CRE/operatività → rendicontazione, mappate su novembre–maggio (in quindicine). Queste scansioni sono obiettivo e restano dipendenti dal reperimento risorse e dalla tempistica degli atti (finanziamento, approvazioni, gara). Tradotto: la macchina è impostata, ma l’avvio cantiere scatterà solo a valle dei passaggi amministrativi e del finanziamento.
Un futuro in verticale
Se i fondi arriveranno, Fivizzano potrà vantare una struttura di nuova generazione che dialoga con il territorio circostante. Per i climber più esperti sarà la palestra dove allenarsi nelle giornate di pioggia, per i neofiti il primo approccio prima di toccare la roccia vera. Una scelta che appare logica: come una piscina di acqua salata in riva al mare, non sostituisce l’originale ma lo completa, rendendolo accessibile a più persone e in più momenti dell’anno.