Maurizio Bardi dice la sua sulle ragioni dell’esclusione della Scuola Vescovile di Pontremoli dal dépliant informativo che l’Unione dei Comuni sta preparando. L’articolo è stato scritto in risposta al commento polemico fatto dal preside del Vescovile Monsignor Antonio Costantino Pietrocola.
“In questi giorni sulla stampa locale è uscita la notizia che l’Unione dei Comuni della Lunigiana sta preparando un dépliant informativo per guidare le famiglie a scegliere la scuola superiore a cui iscrivere i propri figli che hanno terminato la scuola media. E che tra i vari istituti della Lunigiana è stato escluso il Liceo Classico Vescovile di Pontremoli, che è un istituto privato.
Perché dire no a un dépliant per pubblicizzare un istituto privato? Per alimentare la polemica anti-clericale? Per difendere la scuola pubblica?
Sì, forse è così. Ma questa vicenda tira in ballo altri argomenti, assai più seri e di gran peso. È poco assennato pensare che questa circostanza riguardi una diatriba circoscritta nell’ambito lunigianese. Si tratta di ben altro. Si tratta di difendere la Costituzione e la “scuola democratica” che attraverso la Costituzione ci siamo voluti dare.
Perché la scuola è una delle architetture portanti della nostra democrazia, quella che forma gli uomini e le donne che domani, in senso sia culturale che tecnico, faranno funzionare il paese.
Un dépliant che inviti a scegliere una scuola privata crea un piccolo problema di democrazia. Io sogno che gli uomini che manovreranno gli ingranaggi, che siano ingegneri, medici, professionisti, operai, magistrati, economisti, scrittori, poliziotti non facciano parte di una casta, di una setta, di un’oligarchia, di una chiesa, di un gruppo massonico. Ma siano elementi liberi, creativi, pensanti di tutte le classi, di tutte le confessioni…” Continua a leggere l’articolo su http://lunigianalasera.com/.
Sull’argomento il sindaco di Aulla Valettini dichiara: “La scelta non è mia personale ma della giunta dell’Unione dei Comuni nell’ambito del piano educazionale, che io ho recepito come presidente. Sono disponibile a un confronto con il preside del Liceo Vescovile per costruire un percorso che preveda una compartecipazione economica al modulo. Dal punto di vista personale sono presidente della sezione locale dei Giuristi Cattolici Italiani, quindi qui non si tratta di schierarsi. Quello che stupisce che un uomo di cultura come il preside del Liceo Vescovile sollevi questo dibattito”.