Chi ci conosce sa benissimo quanta importanza diamo alla partecipazione diretta alla vita politica della propria comunità e quale speciale piacere traiamo dall’informazione diretta sulle discussioni che portano alle scelte politiche, unico strumento efficace che aiuta a capire il funzionamento complesso della nostra vita sociale. Quest’ultimo consiglio comunale, tuttavia, è riuscito a mettere a dura prova volontà e appagamento quando ha improvvisamente dato di sé uno spettacolo indecoroso.
Le battute iniziali del consiglio sono state tutto sommato benauguranti, tra la dichiarazione del sindaco sul positivo avanzamento dei lavori per il ponte di Albiano, le buone notizie in merito alla transazione con il demanio per la bonifica dell’area exCjmeco e infine lo stanziamento dei contributi regionali. Possiamo esprimere apprezzamento anche per la proposta di conferire la cittadinanza onoraria a Liliana Segre, un po’ di incomprensione per quella al milite ignoto, visto che cittadinanza significa identità nominativa e, soprattutto, vista la retorica pro patria accennata dalla non ben chiara natura del discorso del sindaco.
Non si vuole certo esprimere indifferenza per i resti di una persona straziata dalle sofferenze della guerra, ma stigmatizzare invece una sorta di ambiguo accoppiamento tra la testimone di una tragedia umana universale e la commemorazione di quei valori soldateschi che, al contrario, danno alla guerra un senso positivo: una questione sorta già all’indomani delle celebrazioni del 4 novembre nel 1921.
Ma il momento culminante giunge allorché la maggioranza inizia a esporre le allocazioni delle risorse incamerate. Innanzitutto, l’opposizione denuncia l’ingiustificato trattamento d’urgenza della delibera, nonostante si avesse contezza delle somme da utilizzare già nel giugno scorso, indice questo di un ritardo colpevole; ma soprattutto rimprovera la maggioranza di non aver discusso le idee in commissione per l’assenza di suoi delegati. A questo punto il clima inizia già a scaldarsi, fino a toccare temperature da fusione nucleare quando la maggioranza dà lettura precisa degli interventi stabiliti.
Per l’opposizione si tratta di inutile elargizione a pioggia con fini elettorali, rispetto a un impiego maggiormente efficace anche a sostegno di categorie svantaggiate come i disabili. Qui, il ’48: dalla maggioranza volano allusioni alla insensibilità del gruppo di opposizione in quanto gli interventi stabiliti andrebbero proprio in quella direzione (certamente su questo sentireste affermare il contrario, ma chi scrive era presente), fino a giungere all’ignobile insulto accompagnato da un gesto tutt’altro che signorile, ignorato, non si sa come, dal presidente della seduta.
Ecco, se i piccoli imparano dai grandi, possiamo dire che i politici nazionali stanno avendo successo nell’impartire la loro lezione di inciviltà e c’è da augurarsi fortemente, quindi, che stavolta si dia finalmente luogo all’ennesima richiesta di ripresa in streaming delle assise, presentata dall’opposizione: lo sguardo della madre (gli elettori), forse, troncherà sul nascere ogni atto riprovevole dei suoi bambini (gli eletti).
(di Fabio Certosino)