Uscirà domani, 30 marzo, il primo disco da solista di Davide Nanti, intitolato Il Valzer Dei Codardi e già anticipato da due singoli (l’ultimo mercoledì). Un album che ha avuto una gestazione durata un anno presso la Bullsrecordz di Davide Gallo (Bottagna, SP) e che ora è pronta per culminare nel momento dell’ascolto. “Ho preso la chitarra acustica e ho iniziato a fare solo quello praticamente dalla mattina alla sera – racconta Davide -, fino a quando non ho trovato un mood di scrittura e composizione. Leggevo i testi, riascoltavo le canzoni che scrivevo, e vedevo che ero io ed ero sincero, ed ho continuato. Così è nato tutto”. Nella sua musica ritroviamo echi di “maestri” d’altri tempi, De André su tutti, uno studio che è durato mesi, su note e tecnica compositiva.
Nelle canzoni di Davide ritroviamo anche testi molto poetici, oltre che una vena letteraria che dimostra una maturità in via di acquisizione. “Ho ascoltato e ho letto molto in questo anno. Scrivere un disco ha bisogno di una grande disciplina, non basta l’ispirazione. Più o meno sono andato avanti ad un libro e tre dischi a settimana, perché sono vittima di quel grande problema generazionale che è la mancanza di un vocabolario sufficiente ad almeno capire ciò che si prova. Non avendo parole devo costantemente leggerle per averle a portata di bocca. Quando non studiavo De André – sottolinea Davide -, ascoltavo musica completamente diversa: Daughters, Nothing, Jesu, The Dilinger Escape Plan, Made Out Of The Babies…soprattutto. Per le letture oltre i classici ho approfondito Pynchon e David Foster Wallace che sono probabilmente i due più grandi esponenti del post moderno, e mi hanno permesso di usare molte parole e molti schemi mentali”.
L’album, oltre alle numerose letture, si ispira anche alla Lunigiana e a Fivizzano, terre di nascita di Davide; si parla del tessuto sociale e del disagio giovanile, della noia, della difficoltà che un determinato luogo comporta a determinate persone che hanno voglia di fare delle cose o semplicemente alle persone che sono più deboli, che da sole non riescono e si ritrovano ai margini di una terra già emarginata di suo: “C’è chi si salva in qualche modo, chi trova una strada, c’è chi se ne va, e poi c’è chi probabilmente non ha voglia, non ha speranze, non riesce ad autodisciplinarsi e smarrisce il senso della propria vita, inciampa nel vizio, droga e alcool, se gli va bene”.
Venerdì 19 Aprile dalle 22 Davide Nanti sarà al Caffè Bellotti, in piazza della Repubblica a Pontremoli: sarà un’occasione per parlare con lui di come è nato il disco e di quali difficoltà o quali sorprese abbia incontrato nella realizzazione, ma soprattutto per ascoltare dal vivo le canzoni così come sono state concepite, con chitarra e voce. Clic qui per seguire Davide.