22 Novembre 2024, venerdì

Dolce & Farina 2020: l’Appennino tosco-emiliano festeggia il suo oro

Sabato 18 Gennaio 2020 ore 17.00 al Passo del Cerreto, presso il Ristorante Giannarelli, Centro visita del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, si svolgerà un ‘Laboratorio gastronomico d’Appennino’.
Protagonisti i produttori di castagne e i ristoratori del circuito a Km Zero della Riserva di Biosfera UNESCO dell’Appennino Tosco Emiliano. Nell’occasione si svolgerà il quarto ‘Contest’ tra i produttori di farina di castagne realizzata con metodo tradizionale sui crinali di Emilia e Toscana, monumento della tradizione che lega il territorio. Tre i momenti della competizione: l’analisi sensoriale del prodotto, a cura di una giuria di esperti; la degustazione delle farine concorrenti con piccoli assaggi prodotti dai ristoratori del circuito a Km Zero; la rivisitazione di un piatto della tradizione a cura di uno Chef rappresentativo dell’Appennino.

‘Dolce&Farina’ è l’evento dedicato alla filiera della castagna: un percorso antico che da sempre lega le comunità d’Appennino alle loro montagne. Per molti piccoli borghi il recupero dell’’albero del pane – come veniva tradizionalmente chiamato il castagno  – e dei suoi frutti,  così come la riaccensione degli essiccatoi e le fasi di produzione della preziosa farina, rappresentano un ritrovato senso di comunità; un lavoro per tutti i mesi autunnali, fino all’inverno, che riporta le persone a stare insieme per un bene che torna ad essere collettivo.
L’importanza di questo evento è proprio nella partecipazione delle tante comunità che vi si ritrovano, come spiegano gli organizzatori. ”Se a Vallisnera e Civago, a Licciana Nardi e Casola, a Giuncugnano e Monchio delle Corti si riaccendono i metati dopo più di 50 anni, se da Cerreto Alpi, da Cecciola da Sassalbo, da Vaglie, si porta, a ‘Doce&Farina, la farina di castagne prodotta, curata con sapienza e impegno, e se tanti produttori e “metatari”, anche giovani, parlano della loro esperienza con passione e orgoglio dopo almeno 40 giorni e notti di lavoro per tenere acceso un fuoco che nel borgo non ardeva più da moltissimi anni, e raccontano l’emozione di combinare i saperi dei nonni con l’esperienza del fare, se un “gioco” come una gara per la miglior farina di castagna del nostro Appennino accende non solo ricordi, ma sentimento e orgoglio di appartenenza, allora vuol dire che la “civiltà del Castagno” forse può rivivere davvero.”
Quanto la castagna e la sua farina siano importanti lo si vede non solo dal grande valore sociale, ma anche da quello economico. Un valore riconosciuto che per molti produttori è anche certificato dalla DOP.
La filiera, però, non si ferma alla produzione di farina, ma diventa creatività e tradizione nelle sapienti mani di chi, tra forni e fornelli, ne fa piatti prelibati. Sono questi profumi che i produttori e i ristoratori d’Appennino vogliono raccontare per aprire le porte delle nostre comunità a tutti.

Diego Remaggi
Diego Remaggihttp://diegoremaggi.me
Direttore e fondatore de l'Eco della Lunigiana. Scrivo di Geopolitica su Medium, Stati Generali e Substack.

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