Sabato 18 Gennaio 2020 ore 17.00 al Passo del Cerreto, presso il Ristorante Giannarelli, Centro visita del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, si svolgerà un ‘Laboratorio gastronomico d’Appennino’.
Protagonisti i produttori di castagne e i ristoratori del circuito a Km Zero della Riserva di Biosfera UNESCO dell’Appennino Tosco Emiliano. Nell’occasione si svolgerà il quarto ‘Contest’ tra i produttori di farina di castagne realizzata con metodo tradizionale sui crinali di Emilia e Toscana, monumento della tradizione che lega il territorio. Tre i momenti della competizione: l’analisi sensoriale del prodotto, a cura di una giuria di esperti; la degustazione delle farine concorrenti con piccoli assaggi prodotti dai ristoratori del circuito a Km Zero; la rivisitazione di un piatto della tradizione a cura di uno Chef rappresentativo dell’Appennino.
‘Dolce&Farina’ è l’evento dedicato alla filiera della castagna: un percorso antico che da sempre lega le comunità d’Appennino alle loro montagne. Per molti piccoli borghi il recupero dell’’albero del pane – come veniva tradizionalmente chiamato il castagno – e dei suoi frutti, così come la riaccensione degli essiccatoi e le fasi di produzione della preziosa farina, rappresentano un ritrovato senso di comunità; un lavoro per tutti i mesi autunnali, fino all’inverno, che riporta le persone a stare insieme per un bene che torna ad essere collettivo.
L’importanza di questo evento è proprio nella partecipazione delle tante comunità che vi si ritrovano, come spiegano gli organizzatori. ”Se a Vallisnera e Civago, a Licciana Nardi e Casola, a Giuncugnano e Monchio delle Corti si riaccendono i metati dopo più di 50 anni, se da Cerreto Alpi, da Cecciola da Sassalbo, da Vaglie, si porta, a ‘Doce&Farina, la farina di castagne prodotta, curata con sapienza e impegno, e se tanti produttori e “metatari”, anche giovani, parlano della loro esperienza con passione e orgoglio dopo almeno 40 giorni e notti di lavoro per tenere acceso un fuoco che nel borgo non ardeva più da moltissimi anni, e raccontano l’emozione di combinare i saperi dei nonni con l’esperienza del fare, se un “gioco” come una gara per la miglior farina di castagna del nostro Appennino accende non solo ricordi, ma sentimento e orgoglio di appartenenza, allora vuol dire che la “civiltà del Castagno” forse può rivivere davvero.”
Quanto la castagna e la sua farina siano importanti lo si vede non solo dal grande valore sociale, ma anche da quello economico. Un valore riconosciuto che per molti produttori è anche certificato dalla DOP.
La filiera, però, non si ferma alla produzione di farina, ma diventa creatività e tradizione nelle sapienti mani di chi, tra forni e fornelli, ne fa piatti prelibati. Sono questi profumi che i produttori e i ristoratori d’Appennino vogliono raccontare per aprire le porte delle nostre comunità a tutti.