Riceviamo e pubblichiamo una lettera sui disservizi telefonici.
“Sono Cristina Mannoni proprietaria dell’albergo Il Sicomoro, situato in località Cormezzano a 5km da Fivizzano. Vorrei rendere pubblico il grande disagio che vivo dal 5 novembre 2020, giorno in cui nella mia attività di albergo ristorante è sparita sia la linea telefonica che la connessione internet. Da allora è stato un susseguirsi di solleciti, mail e pec alla Tim, ma il problema non è stato risolto.
Inutile spiegare che in questo momento di isolamento la mancanza di una linea telefonica è ancora più grave, sia per il lavoro in quanto non possiamo ricevere prenotazioni per l’asporto, sia per i rapporti personali che sono rilegati giusto alle telefonate e a collegamenti internet. E’ stato attivato il trasferimento di chiamata, ma purtroppo in questa zona anche la connessione dei cellulari è molto labile, molti clienti mi dicono che provano ore prima di riuscire a contattarmi ed è evidente che non tutti sono armati di tanta pazienza.
Ultimamente ogni temporale è seguito da un isolamento telematico di un giorno dove non è possibile contattare nessuno e neppure essere contattati. Senza contare tutti gli adempimenti fiscali che per la maggior parte corrono via web: fattura elettronica, invio telematico all’agenzia delle entrate, prenotazioni on line, pagamenti bonifici, posta elettronica, pec, pagamenti con bancomat e carta di credito. In questo periodo ho letto di tante iniziative per valorizzare i piccoli comuni e le zone di montagna come la nostra, esempi di stili di vita più sani a contatto con la natura, ma se non si forniscono gli strumenti per una connessione veloce e stabile nessun progetto avrà un futuro concreto.
I tecnici che dopo un mese sono venuti a verificare il guasto mi hanno detto che i cavi della mia linea telefonica sono stati tranciati dalla ditta che stava stendendo quelli della fibra, e che quindi i tempi di ripristino saranno lunghi. A questo punto mi chiedo perchè non si accelerino i lavori per dotarci tutti della banda larga, strumento indispensabile per tutte le attività oltre che per i ragazzi costretti alla didattica a distanza o per lo smart working. Questa situazione è intollerabile, anacronistica e ingiusta, perchè prima di intraprendere certe campagne che ci costringono a lavorare col digitale, per ultimo cashback, dovrebbero preoccuparsi che tutti ne siano ben forniti, perchè i costi che sosteniamo sono gli stessi delle attività che hanno tutti servizi necessari per lavorare, anzi molti dei miei colleghi per far fronte alla mancanza di rete si sono dotati di parabole di ditte private e ripetitori con ulteriore aggravio delle spese.
Purtroppo per me neppure questa soluzione è applicabile in quanto in questa zona non arriva neppure quel tipo di segnale. Chiedo dunque un intervento rapido ed efficace degli amministratori, delle associazioni di categoria, che mettano finalmente fine a questa gravissima e insopportabile lacuna, un handicap che non ci permette di lavorare e di essere competitivi, prima che sia troppo tardi”.