Far conciliare sostegno e potenziamento del distretto tessile e florovivaistico toscano con lo sviluppo occupazionale e la tutela dell’ambiente: questo l’obiettivo che la delegazione del Movimento 5 stelle guidata dal consigliere regionale Giacomo Giannarelli porterà con sé in occasione dell’incontro di domani con il sottosegretario all’Ambiente Salvatore Micillo. “Si tratta – spiega Giannarelli – di veri e propri punti programmatici che faranno parte della nostra proposta elettorale del 2020. Molte questioni – sottolinea – sono già da tempo all’attenzione del governo che lavora quotidianamente per cercare di risolvere le tante criticità accumulate nel corso degli anni in seguito a politiche che si sono rivelate non all’altezza dei bisogni dei cittadini e dei territori”.
La delegazione sarà composta da 25 persone tra esponenti locali del M5S e rappresentanze di associazioni di categoria quali Cna, Confindustria, Confartigianato, Astri di Prato e altri esponenti del mondo ambientalista.
Tanti i punti che saranno toccati, tra cui anche il rebus bonifiche. “La Toscana – insiste Giannarelli – ha bisogno di un puntuale aggiornamento delle opere a tutela dei siti di interesse nazionale e regionale. Penso alle città portuali, come Piombino e Livorno in cui è importante giungere a una veloce reindustrializzazione coniugata alla cura ambientale e alla sicurezza dei luoghi. Ma anche in altri importanti centri come Orbetello e la provincia di Massa-Carrara c’è tanto da fare per garantire salubrità delle acque e turismo, dunque lavoro”. Al centro dell’agenda di Giannarelli, già presidente della Commissione regionale d’inchiesta finalizzata alle discariche sotto sequestro e al ciclo dei rifiuti in Toscana, vi è lo smaltimento dell’amianto e altri rifiuti speciali. “Superato il conferimento nelle discariche adesso è cruciale verificare quali sono i migliori impianti per trattare questo genere di prodotti e quali e quanti incentivi possono giungere dal governo in tempi brevi”. Un recente censimento Legambiente parla di 161 siti industriali ancora oggi con strutture in amianto. Più di 800 gli edifici pubblici e quasi 120 gli altri siti contaminati. “Per quantità di rifiuti contenenti amianto – prosegue – la Toscana è seconda solo alla Lombardia: nel 2015 si parlava di quasi 56mila tonnellate. Pensiamo ai cinque grandi siti d’interesse d’inquinamento nazionale: le ex Strillaie di Grosseto, l’ex Sitoco di Orbetello e i Sin di Piombino, Livorno e Carrara. Senza la bonifica non può esserci sviluppo: l’esempio è la statale 398 che da tanto tempo attendiamo per l’area della Val di Cornia”.
Forte l’attenzione anche in ambito florovivaistico, con la provincia di Pistoia al top nella produzione nazionale: questo particolare settore costituisce il fiore all’occhiello della nostra economia. Solo nell’area pistoiese sono coinvolti 5mila 500 addetti distribuiti in mille e 500 aziende che occupano 5mila 200 ettari. “Crediamo sia arrivato il momento – sottolinea Giannarelli – di sostituire i fitofarmaci inquinanti con prodotti dalla resa equivalente ma dall’impatto ambientale assai inferiore: anche in questa circostanza – spiega – è evidente la necessità di un’azione corale tra realtà del luogo e ministeri, così da ottenere incentivi e forme di sostegno normativo. Domani formalizzeremo al sottosegretario Micillo la richiesta dell’avvio di un tavolo di confronto con portatori d’interesse e aziende produttrici dei fitofarmaci, un primo passo per imboccare la direzione giusta”.
Al vertice di domani si parlerà anche del tessile e del suo futuro. “Prato – evidenzia Giannarelli – è la città simbolo in Italia e non solo per il distretto tessile: 7mila imprese , due miliardi di euro prodotti con l’export e circa 34mila addetti meritano un adeguato impegno. Il governo ne è consapevole. Agli imprenditori della zona occorrono due cose: forte diligenza nella cura e tutela della qualità grazie a controlli sul territorio che sanzionino chi lavora al di fuori delle regole e del rispetto dei lavoratori; sostegno nei percorsi burocratici con norme meno farraginose e una decisa spinta verso la realizzazione concreta della logica virtuosa dell’economia circolare. In questo – conclude – credo sia indispensabile avviare un dialogo proficuo con realtà come l’Astri, associazione che riunisce oltre 130 aziende pratesi del settore che mirano, tra le altre cose, al riutilizzo dei materiali prodotti”.