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4 Novembre 2024, lunedì

Consiglio provinciale: relazione di fine mandato

Il prossimo 13 dicembre, come già noto, si voterà per il rinnovo del presidente della provincia e del consiglio provinciale: tempo di bilanci quindi, a chiusura di un mandato, quadriennale, quello del presidente Lorenzetti, e dell’assemblea di Palazzo Ducale, biennale, essendo l’organo rinnovato ogni due anni.
Lo ha fatto il presidente uscente nel corso dell’ultimo consiglio provinciale prima del voto: la relazione di fine mandato è sostanzialmente un atto di carattere tecnico amministrativo che viene inviato, come previsto alla Corte dei Conti (il testo completo è disponibile  sul sito della Provincia www.provincia.ms.it) nella sezione dedicata al Presidente).
Quella fatta dal presidente Lorenzetti in Consiglio è stata una riflessione più di carattere politico, incentrata soprattutto sulle due grandi competenze esclusive della Provincia: la viabilità e l’edilizia scolastica per le scuole superiori.
“Ringrazio tutto il consiglio, quello attuale e quello precedente, per il lavoro che abbiamo fatto in questi quattro anni che non sono stati facili per nessuno – ha detto il presidente. Quando sono arrivato nel 2016 ho trovato un ente demoralizzato per tutte le vicende legate alla legge di riforma, con oltre metà del personale passato in altre amministrazioni. Poi grazie al referendum costituzionale che ha mantenuto in vita le province, sancendo l’importanza che hanno avuto e hanno nel panorama istituzionale, ci siamo messi in cammino ristrutturando l’ente anche per certi aspetti interni, ad esempio non avevamo una stazione appaltante dopo la riduzione del personale, e abbiamo ripreso il cammino. Oggi il segno di una prospettiva futura, se vogliamo, è quello di essere tornati ad assumere dopo circa un decennio”.
Il presidente ha poi fatto un rapido excursus sugli interventi portati avanti in questi anni: nonostante le ristrettezze finanziarie, legate alla nota vicenda dei prelievi forzosi da parte dello Stato sulle casse delle Province, qualcosa come oltre 41 milioni dal 2016 al 2019, vale a dire il 63 % delle risorse proprie che la Provincia ha incassato in questo periodo, sono cifre di tutto rispetto quelle che l’ente di Palazzo Ducale è riuscito qad investire.
Rispetto alla viabilità provinciale siamo riusciti a spendere qualcosa come 13 milioni 883 mila euro – ha precisato Lorenzetti. Abbiamo fatto 13 interventi nel 2017 per oltre 1 milione 350 mila euro, 19 nel 2017 per 4 milioni 128 mila euro, 20 nel 2019 per 3 milioni 479 mila euro e 18 nel 2020. In primo piano, dal punto di vista finanziario il ponte di santa Giustina, per oltre 860 mila euro, il ripristino della sp 32 di Mulazzo, per oltre 1 milione di euro, i rifacimenti dei piani stradali per oltre 2 milioni e mezzo.
Sulle scuole superiori abbiamo messo in piedi un percorso che ci permette di consegnare un’idea a chi verrà dopo di noi con la quale si potranno dare risposte alle esigenze per i prossimi  anni.
Mettendo insieme tutti i finanziamenti che abbiamo raccolto e quelli che abbiamo messo con il nostro bilancio sull’edilizia scolastica l’investimento complessivo  è pari a 27 milioni 433 mila euro”.
Dentro ci sono i grandi finanziamenti intercettati tra il 2019 e 2020 (oltre 18 milioni per l’istituto alberghiero di marina di Massa e gli istituti Zaccagna e Tacca di Carrara), ma ci sono anche il milione e mezzo per le officine dell’Ipsia di Bagnone e quelle dell’Iti Meucci di Massa, i 700 mila euro per la messa in sicurezza dei controsoffitti del Liceo Pascoli di Massa, dell’istituto Belmesseri di Pontremoli e degli istituti Zaccagna, Fiorillo e Gentileschi di Carrara, il milione e 100 mila euro per il 4° lotto del Polo di Villafranca, il milione e 340 mila euro per la progettazione relativa a sette scuole  (Pascoli, Rossi, Meucci e Toniolo di Massa, Marconi, Repetti e Galilei di Carrara) i 425 mila euro per le palestre dell’Istituto Barsanti e del Liceo Fermi di Massa.
“Sempre sulle scuole vorrei ricordare – ha concluso il presidente Lorenzetti – l’annosa questione della stabilizzazione degli operatori socio educativi che in passato avevano solo contratti di co.co.co e che adesso, dopo il tavolo che abbiamo coordinati possono contare su una assunzione con le cooperative”.

Diego Remaggi
Diego Remaggihttp://diegoremaggi.me
Direttore e fondatore de l'Eco della Lunigiana. Scrivo di Geopolitica su Medium, Stati Generali e Substack.

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