Il consiglio di garanzia del Senato ha confermato la sentenza di primo grado che ha restituito i vitalizi a Roberto Formigoni e ad altri parlamentari ai quali era stato tolto in quanto condannati. I voti favorevoli sono stati tre e due contrari, Alberto Balboni di FdI e Valeria Valente del Pd.
“Il condannato per corruzione Formigoni riprende il vitalizio, e con lui gli altri ex senatori riconosciuti colpevoli di gravi reati. Dal Senato arriva un nuovo schiaffo ai cittadini italiani: la Lega e Forza Italia se ne assumono la responsabilità di fronte al Paese”. Lo affermano gli esponenti del MoVimento 5 Stelle Paola Taverna, vice presidente del Senato, Laura Bottici, questore di Palazzo Madama e Gianluca Perilli.
“Il Consiglio di Garanzia, in cui non siede il M5S dopo il tradimento di un nostro ex senatore, ha deciso di respingere il ricorso avanzato dall’amministrazione di Palazzo Madama contro la sentenza di primo grado con la quale la commissione Contenziosa aveva annullato la delibera Grasso del 2015”, spiegano gli esponenti del M5s. “Finché c’era da assegnare i privilegi ai pochi della casta si faceva valere l’autonomia del Senato, ora che invece c’è da applicare regole di civiltà e rigore, allora l’autonomia non serve più e ci si appella in modo strumentale addirittura alla legge su Reddito di Cittadinanza e Quota 100 nonché a sentenze interpretate in modo forzato. Dopo decenni si sono accorti che i parlamentari potrebbero avere le stesse regole dei cittadini, ma lo fanno nell’unica volta in cui questo serve a difendere un privilegio. Evidentemente non conoscono vergogna. Noi non ci arrendiamo e domani rilanceremo la nostra battaglia con nuove proposte”, concludono.
“È stato semplicemente applicato un basilare principio di diritto secondo cui il bene della vita al quale è funzionale la pensione non è totalmente comprimibile”. Insomma, “la pensione serve a sopravvivere e nessuno può ottenere una seconda condanna agli stenti”. Così l’avvocato Domenico Menorello, legale, insieme ad Andrea Scuttari, di Roberto Formigoni, ex presidente della regione Lombardia ed ex senatore che è stato subito informato dell’esito della camera di consiglio.