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Cisl, lettera aperta a iscritti e candidati: "Incontriamo tutte le forze politiche e democratiche chiedono un incontro"

Riceviamo e pubblichiamo una lettera della Cisl ai suoi iscritti e ai candidati alle elezioni regionali.

“I Vescovi della Toscana ci indirizzano verso percorsi di impegno sociale, percorsi che per loro natura diventano politici, cioè si fa ‘politica’.
Troppo spesso nel gergo comune, anche di gente di Chiesa, chi fa politica viene inquadrato come negativo, o peggio, a prescindere. Già Peccaminoso.
In realtà la dottrina sociale della Chiesa scrive e da tempo ben altro. Chi si impegna per il prossimo, per la sua Comunità svolge un alto servizio, che si pone al vertice delle varie attività di bene, proprio perchè difficile, complesso, di non facile comprensione, nelle immediata percezione di operatore di pace.

Tra le indicazioni che sono state individuate ci pare che almeno un paio siano di assoluto interesse.

‘Valorizzare le nostre ricchezze ambientali e culturali’ ma anche ‘consapevolezza della connessione tra crisi ambientale, sociale ed antropologica’.

L’altro è l’importanza del sistema socio sanitario del nostro Paese (Regione) che tra l’altro svolge un ruolo fondamentale nella cura degli anziani dei malati terminali e dei disabili.

Nel nostro Territorio la traduzione pratica di quanto, tra le varie sollecitazioni presenti, viene evidenziato, appare l’uso che viene fatto in una logica ormai quasi solo mineraria, delle nostre montagne, le Alpi Apuane, in materia di escavazione del marmo. Il Regolamento regionale Cave e le applicazioni comunali, spesso addirittura prodotte con l’ausilio di tecnici messi a disposizione da aziende interessate, del settore, appare ormai senza limiti.
Persino l’uso del marmo frantumato che veniva fissato al 30% è sceso al 10% con una evidente distorsione  a favore del mondo delle imprese che possono operare senza limiti.
Intere vallate marmifere, come quella di Fivizzano, sono ormai destinate a produrre carbonato di calcio, con frantoi mobili o trasporto del prodotto a valle con impatto ambientale derivato oppure come a Minucciano con un impianto fisso che sfrutta la nuova eldorado del settore, la valle di Vagli. La Tambura vista dietro allo spazio visivo massese.
Lavorazioni in zona poche. Il granito che veniva lavorato è ormai scomparso, rimane solo a Verona, come la Fiera del resto, produzioni seriali operate altrove per problemi di costi, investimenti in lavorazioni artistiche o di nuova concezione legate all’arredamento, al design ecc che si contano sulla mano.

E’ lecito, ha un fondamento morale distruggere le montagne, beni ‘non ripetibili’, quando il ritorno occupazionale, economico sociale è quello che è?
E’ lecito investire altrove le fortune economiche che qualche famiglia ha e sta accumulando utilizzando beni comuni non ripetibili?
Può questa generazione togliere alle future generazioni la disponibilità ambientale da sempre presente dei nostri monti? Ed ancora: può un monte essere privato??
A Carrara, capitale mondiale del marmo, lavoravano migliaia di cavatori. Sono meno di 750, in calo.
Occorre un impegno comune, certo, da sindacalista registro una mancanza di volontà al confronto da parte del mondo delle imprese, che non fa onore a chi la perpetua.

Chiediamo ai candidati alle elezioni regionali di esprimersi sulla rimozione dei rifiuti tossici industriali presenti nelle zone ex fabbriche chimiche abbandonati e sepolti dalla dine degli anni 80. Stanno intaccando le acque di falda ? Le verifiche in corso cosa ci dicono ? Lo dico chiaramente: chi si candida deve dire alle Città cosa intende fare perchè i rifiuti ci sono ancora. Siamo ormai su queste tematiche messi peggio della ‘terra dei fuochi’ : li almeno gli interventi di rimozione erano iniziati.

La Cisl incontra tutte le forze politiche democratiche che in vista delle elezioni le chiedono un incontro.

Alla vigilia delle elezioni regionali, il tema della sanità appare di una attualità lapalissiana.
Un sistema pubblico, ben organizzato, è il cuore di una società moderna, democratica, che ambisca a garantire un buon livello di prestazioni socio sanitarie alle persone.
Ci si deve poter curare e si deve garantire una buona possibilità a chi ne ha bisogno. Ancora prima del Covid si stavano evidenziando le pecche e le difficoltà del SST. Prestazioni di alta qualità privatizzate, preferenza alle polizze, visite ‘private’ per avere quel medico in sala operatoria nell’ospedale pubblico, difficoltà di ricambio della classe medica esistente sia ospedaliera che territoriale.

Il Covid ha spazzato via un pò tutto ed ha richiesto un utilizzo delle risorse umane e tecniche a favore di questa emergenza. In Toscana il sistema ha tenuto, a Massa Carrara la crisi ha raggiunto livelli impensabili. il Covid sta riprendendo: occorre adesso fare tesoro di ciò che è accaduto ed evitare crisi e picchi. Ma la cirisi della sanità territoriale è sotto ai nostri occhi. In questi anni è come se ci fosse stata una scelta ideologica a favore dell’opsedalizzazione, un pò aiutata anche dalle cure intermedie presenti nelle Rsa e ora nei vecchi ospedali. Un gravissimo errore quindi al quale va posto rimedio con assunzioni strutture aiuto alle persone ammalate a casa, funzionalità dei distretti pre e post ospedale, prelievi”.

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