22 Novembre 2024, venerdì

Mastrini sulla chiusura della caccia e le contraddizioni della PSA

La recente chiusura della caccia per la prevenzione della Peste suina africana (PSA) ha suscitato reazioni contrastanti. Il sindaco di Tresana e responsabile della Protezione Civile dell’Unione dei Comuni, Matteo Mastrini, esprime perplessità sulle misure adottate. Secondo Mastrini, ci sono delle contraddizioni nell’ordinanza n. 5 del Commissario straordinario: se la presenza umana nei boschi è davvero un rischio, dovrebbe riguardare anche cercatori di funghi e castagne, presenti in gran numero nelle ultime settimane.

Il parere di Matteo Mastrini sulla chiusura della caccia

Mastrini evidenzia come la chiusura sia incoerente, dato che altre attività, come la raccolta di funghi, non sono state interdette. La logica di prevenire la diffusione della PSA attraverso l’assenza dei cacciatori nei boschi sembra, dunque, parziale: “Se la presenza umana fosse un problema, dovrebbe esserlo sempre, a prescindere dall’attività svolta,” dichiara il sindaco.

L’impatto della chiusura della caccia sull’agricoltura locale

Un recente convegno a Tresana, al quale hanno partecipato Coldiretti, ATC Massa-Carrara, Asl Toscana Nord Ovest e squadre di caccia, ha evidenziato l’impatto negativo della chiusura della caccia sulle aziende agricole della zona. Francesca Ferrari di Coldiretti ha sottolineato le difficoltà delle aziende agricole della Lunigiana, già in difficoltà per i danni causati dall’aumento della popolazione di cinghiali, i cui effetti rischiano di aggravarsi ulteriormente.

Collaborazioni per la gestione della PSA e soluzioni proposte

L’ATC Massa-Carrara, rappresentato dal Presidente Emilano Centofanti, ha illustrato gli sforzi in atto per affrontare la situazione, tra cui l’installazione di una cella refrigerante per la conservazione dei cinghiali abbattuti. L’Asl Toscana Nord Ovest, tramite la dottoressa Francesca Pocai, ha inoltre fornito supporto tecnico per assicurare un corretto rispetto delle normative in vigore, evidenziando l’importanza della collaborazione tra amministrazioni locali, agricoltori e cacciatori.

Le richieste del territorio e la situazione dei cacciatori

Il sindaco Mastrini conclude che il territorio è pronto per una riapertura regolamentata della caccia, previa autorizzazione di un’ulteriore ordinanza. Egli ritiene che il controllo della popolazione dei cinghiali sia una condizione essenziale per contrastare la PSA e ridurre i danni agricoli. “Gli unici cui l’attività è inibita sono i cacciatori, mentre i raccolti sono a rischio e gli agricoltori, che possiamo definire eroici, sono lasciati soli,” afferma Mastrini.

La via corretta per la lotta alla PSA

Con l’incremento della presenza di cinghiali e dei danni alle coltivazioni, la chiusura della caccia è considerata insufficiente. Mastrini e gli altri attori locali sollecitano una revisione delle misure adottate, sottolineando come una gestione attiva e mirata della popolazione di cinghiali sia più efficace e sostenibile per il territorio.

Redazione
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