domenica 22 Dicembre 2024

CEMENBIT, botta e risposta tra Coppelli e Valettini

Riceviamo e pubblichiamo:

L’attacco di Insieme in Comune

Nel corso degli incontri, sempre molto partecipati, che abbiamo svolto in questi giorni abbiamo raccolto la viva preoccupazione degli abitanti per la tutela del territorio e la richiesta di un impegno forte sull’ambiente.

Facciamo nostra la preoccupazione manifestata dagli abitanti di Pallerone in relazione all’insediamento di un impianto per la produzione di granulato di conglomerato bituminoso a partire da fresato di asfalto derivante dalla scarifica di strade ed autostrade, recupero di laterizi, intonaci e conglomerati di cemento armato oltre a terre e rocce di scavo.

CEMENBIT, infatti, ha acquistato a prezzo di svendita un lotto dell’ex Pallerone 2000 di 114.965 metri quadrati sui quali è intenzionata a costruire due impianti, di cui il primo che occuperà una superficie di oltre 15mila metri quadrati per produrre asfalti a ciclo continuo, attività che comporterà, giorno e notte, un traffico di camion che circoleranno sulle strade pubbliche generando inquinamento acustico e da polveri.

Per il territorio di Aulla si tratterà di un insediamento che non offre opportunità di occupazione perché l’impianto assorbirà solo il personale che già lavora presso CEMENBIT, che intende solo delocalizzare da Arcola una produzione a forte impatto ambientale ed evidentemente rifiutata dal territorio nel quale già opera.

Abbiamo scoperto, senza nessuna informazione da parte del nostro Comune, che CEMENBIT ha presentato alla Regione Toscana il progetto per le pratiche di valutazione di impatto ambientale e valutazione strategica in data 27 settembre 2021 e che l’amministrazione Valettini non ha inviato alcuna osservazione a tutela dei cittadini, mentre attraverso un documento a firma del Dirigente Donati ha espresso parere favorevole senza informare la popolazione.

Ci chiediamo come sia possibile che il Sindaco Valettini, l’Assessore all’Ambiente Cipriani e la referente di Pallerone per la maggioranza Silvia Amorfini abbiano e continuino a tacere relativamente ad un insediamento di tal impatto.

Di sicuro un dirigente del Comune non può aver agito in totale autonomia senza discuterne con gli amministratori.

Per dovere di trasparenza verso i cittadini dichiariamo fin d’ora che valuteremo attentamente le scelte fatte da Valettini relativamente ad un insediamento che, nelle pieghe delle solite responsabilità burocratiche, rischia di riprodurre altri percorsi ben conosciuti ad Albiano, con uno stabilimento che non solo non porta lavoro ma che stride con la vocazione del nostro territorio.

Come è puntualmente accaduto in questi cinque anni il sindaco Valettini, che ha promesso in un’assemblea pubblica (ma fra pochi intimi), l’arrivo di un’industria alimentare nella zona, predica bene in pubblico e razzola male nell’attività amministrativa.

Gli abitanti di Aulla devono sapere che l’attuale amministrazione in questo caso ha omesso ogni annuncio facendo correre un serio rischio: la realizzazione, senza che qualcuno abbia riflettuto sulle conseguenze sociali e ambientali, di un nuovo insediamento che produrrà conflittualità e timori nella popolazione residente.

A questo metodo di amministrare autoreferenziale ci dichiariamo convintamente contrari.


La risposta di Aulla nel cuore:

Sulla notizia di  un  insediamento della Cemenbit nella zona di Pallerone 2020 si è ingenerato strumentalmente allarmismo da parte della lista Coppelli, la quale invece di riconoscere gli indubbi meriti della ben più importante risoluzione della Cjmeco, vera e propria bomba ecologica, tenta di creare un caso laddove questo non esiste.

E’ doveroso a questo punto fare alcune precisazioni sull’impianto in corso di autorizzazione nell’area artigianale di Pallerone.

Si tratta di un’azienda privata italiana d’eccellenza che si occupa di ‘economia circolare’ e riciclo dell’inerte da scarifica stradale che proviene da strade comprensoriali per un raggio massimo di 60 km. Quindi non raccontiamo ‘fole’, trattasi di piccolo impianto totalmente chiuso senza emissioni di sorta, di cui un identico impianto è insediato anche nel centro di Bologna.

Per legge tali impianti sono soggetti ad autorizzazione regionale, in particolare a valutazione di impatto ambientale e ad autorizzazione unica regionale. Il Comune è chiamato ad esprimersi, per propria parte, solo all’interno di tavoli in cui siedono anche Azienda USL, Arpat e tutti gli altri soggetti competenti in materia di ambiente e di salute pubblica. In tali sedi i progetti vengono valutati ed esaminati nel dettaglio in primis per garantire la tutela della ‘salute dei cittadini’. In questo caso Regione Toscana ha precisato che il progetto in questione non debba neppure essere assoggettato a valutazione di impatto ambientale, poiché è esclusa la presenza di effetti negativi sull’ambiente. La verifica di piena compatibilità ambientale è stata riconosciuta da tutti gli enti interessati. Inoltre si è trattato di un procedimento pubblico che prevede 45 giorni per le osservazioni. Nella fase propedeutica all’inizio del procedimento progettuale era possibile per ogni libero cittadino presentare osservazioni  in merito, compresi i consiglieri di minoranza, ma nessuno si è espresso. Inoltre è doveroso precisare che si sono svolti incontri preliminari con maggioranza e minoranza alla presenza della stessa consigliera residente a Pallerone Maria Grazia Lombardi.

Tutto questo mette ancor più in evidenza la strumentalità delle accuse della lista Insieme in Comune di fronte ad una situazione che ha connotato massima trasparenza e partecipazione nel procedimento. Ci viene solo da pensare che l’imbarazzo degli ex di Idee in Comune Coppelli e Lombardi di ritrovarsi a braccetto con la ex Sindaca Magnani sia talmente grande che  preferiscano buttare fumo negli occhi ai cittadini di Pallerone con allarmismo strumentale anziché parlare della ex Cjmeco, un disastro ambientale durato decenni con evidenti responsabilità anche politiche di qualcuno, ora risolto grazie ai 12 milioni di euro che solo l’amministrazione Valettini ha ottenuto con la vittoria della causa contro il Demanio.  Alle illazioni e alle distorture strumentali noi preferiamo i fatti: in questo caso i 12 milioni della bonifica della ex Cjmeco che sono una incontrovertibile verità.

Diego Remaggi
Diego Remaggihttp://diegoremaggi.me
Direttore e fondatore de l'Eco della Lunigiana. Scrivo di Geopolitica su Medium, Stati Generali e Substack.

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