In vista delle festività pasquali, i carabinieri della compagnia di Carrara, al comando del maggiore Cristiano Marella, hanno alzato l’asticella dei controlli anti-covid, concentrando l’attenzione su tutti i luoghi dove i rischi di contagio sono maggiori, soprattutto se non vengono seguite le opportune precauzioni. I carabinieri riferiscono che, tra l’altro, negli ultimi tempi molti cittadini stanchi di vedere persone che infrangono le regole, hanno segnalato alcuni casi sospetti direttamente in caserma oppure alle pattuglie dell’Arma in giro per il territorio. Invece gli habituè dei social-network si sono affidati alle community virtuali per postare notizie sul comportamento irresponsabile di qualche incosciente che ha tentato di aggirare i divieti.
L’attività dell’Arma ha preso spunto anche da varie voci circolanti fra chi opera negli ambienti delle attività commerciali e imprenditoriali soggette alle stringenti restrizioni della zona rossa, che hanno lamentato presunte violazioni e addirittura aperture fuori legge da parte di alcuni addetti ai lavori, che probabilmente stavano adottando degli escamotage per aggirare le regole, a scapito di chi invece, nonostante la crisi, sta continuando a rispettarle alla lettera.
Nel quartiere di Avenza, è stato multato il titolare di un bar e tre clienti riuniti davanti al locale per consumare un aperitivo. Le violazioni contestate riguardano l’assenza di uno stato di necessità per lo spostamento in zona rossa, inoltre gli avventori erano tutti assembrati e sprovvisti di mascherina intorno al tavolino apparecchiato con cibo e bevande proprio davanti al bar, in barba a tutti i divieti vigenti. Anche il titolare è stato sanzionato con una multa di 400 euro per aver servito le consumazioni sul posto, inoltre inevitabilmente è scattata la sospensione temporanea dell’attività per cinque giorni.
Un’altra sanzione dello stesso tipo è stata applicata ad un circolo privato di Fossola con servizio di ristorazione. Anche in questo caso il locale dall’esterno sembrava chiuso, ma i carabinieri hanno sentito schiamazzi provenienti dall’interno, segno inequivocabile che dentro c’era qualcuno. Alla fine, i militari hanno scoperto che nel circolo erano presenti una decina di avventori intenti a consumare alimenti e bevande comodamente seduti ai tavoli, malgrado le restrizioni. Per questo motivo, sono stati tutti multati, inoltre l’attività è stata chiusa per 5 giorni.
Il caso più eclatante è quello di una palestra che si trova a Marina di Carrara, molto conosciuta tra gli appassionati di body building e pesistica. Anche in questo caso i militari dell’Arma avevano ricevuto segnalazioni sul fatto che la struttura sportiva, nonostante la chiusura forzata imposta dal Governo ad ottobre dell’anno scorso per ridurre la curva dei contagi, fosse operativa esattamente come lo era prima dell’emergenza sanitaria. Al momento del blitz in palestra, i carabinieri hanno scoperto che c’erano ben undici persone, alcune anche provenienti da fuori città, alle prese con macchinari, attrezzi, pesi e manubri, invece dall’esterno appariva tutto chiuso, con un cartello esposto in bella vista sulla vetrina per indicare la sospensione delle attività, con tanto di riferimenti ai decreti governativi.
Nei giorni precedenti, ad insospettire le pattuglie dell’Arma, era stato il via vai di persone in tenuta ginnica, che erano state fotografate prima del loro ingresso in palestra, inoltre pure le vetrine erano state stranamente oscurate. Qualcuno, prima di entrare, era stato visto nei paraggi della palestra con il telefonino in mano, in attesa che qualcuno aprisse la porta, chiusa a chiave dall’interno. Probabilmente si trattava di un trucchetto collaudato per farsi riconoscere, visto che anche quando sono intervenuti i carabinieri la porta era sbarrata, pertanto hanno dovuto bussare più volte per farsi aprire. Nei confronti del titolare della palestra e di tutti i clienti è scattata quindi la sanzione amministrativa di 400 euro ciascuno, oltre alla chiusura forzata dell’attività per cinque giorni, violazioni che verranno comunicate alla Prefettura di Massa.
Altre segnalazioni dei cittadini sono tuttora al vaglio dei carabinieri di Carrara.