I carabinieri forestali hanno denunciato il titolare di una ditta boschiva che ha danneggiato un querceto a Bagnone, dichiarando il falso nella domanda di taglio. I capi di accusa sono danneggiamento del bosco e assenza di autorizzazione paesaggistica, i militari hanno contestato una sanzione amministrativa di quasi 24.000 euro.
Nell’ambito dei controlli svolti sul territorio del comune di Bagnone, i militari della stazione dei carabinieri forestali di Fivizzano hanno accertato in località Vallescura un grave illecito ambientale e paesaggistico. I forestali recatisi sul posto si sono trovati di fronte uno spettacolo desolante, non si trattava del dichiarato taglio di bosco ceduo, pratica comune nei nostri boschi né tantomeno di un intervento eseguito nel rispetto delle prescrizioni della legge forestale della regione Toscana, ma del taglio indiscriminato di querce di alto fusto di oltre 50 anni di età e di oltre 40 centimetri di diametro medio, quindi una violazione delle norme paesaggistiche ed ambientali.
Dagli accertamenti svolti successivamente, cui hanno partecipato anche il comandante la stazione forestale di Massa e i tecnici forestali dell’Unione Comuni Montana Lunigiana, da parte dalla ditta esecutrice è risultato il deposito di una dichiarazione di taglio ceduo, contenente dati del tutto errati circa l’ubicazione del bosco e, soprattutto, il tipo d’intervento e l’età delle piante che si intendevano tagliare. La ditta boschiva già nota ai carabinieri della Tutela forestale della Lunigiana, sinora non aveva commesso violazioni di tale gravità per l’ecosistema ed il paesaggio forestali.
Dalla dichiarazione di taglio presentata la ditta aveva dichiarato che sarebbe stato tagliato un bosco ceduo di cerro dell’età di 30 anni su di una superficie di circa 7.500 metri quadri, che il taglio non avrebbe comportato nessun impatto e in breve il bosco sarebbe ricresciuto con aspetto del tutto analogo alla situazione precedente.
La realtà dei fatti era ben diversa. Infatti il bosco, a prevalenza di quercia cerro e radicato in un fertile impluvio, per quanto accertato dai forestali non veniva tagliato da oltre 50 anni e le sue piante maestose costituivano una bella fustaia con esemplari ben distanziati, meritevole di essere mantenuta e tutelata tramite mirati e contenuti tagli di diradamento per favorirne il rinnovo progressivo.
La ditta boschiva, evidentemente allettata dall’ingente quantità di legna di pregio ricavabile dai grandi fusti di cerro, ha invece effettuato un taglio a raso su una superficie, risultata dai rilievi eseguiti con strumentazione gps, più del doppio di quella dichiarata, lasciando pochissime piante molto distanziate tra loro. Per accertare in modo completo e puntuale le violazioni da contestare sono stati necessari alcuni sopralluoghi che hanno interessato sia l’area tagliata sia quelle limitrofe, così da ricavare, tramite misurazione in aree campione, i dati necessari a determinare l’entità del danno forestale e delle violazioni penali. Dal rilievo risulta l’abbattimento di 303 piante di alto fusto, la maggior parte di cerro ma anche di quercia roverella, con diametri dei fusti variabili da 20 fino ad oltre 50 centimetri.