Qualche giorno fa è arrivato in redazione un comunicato comprensibile ma forse un pochino scontato da parte di Biglioli di Forza Italia Aulla. Riguardava l’accoltellamento avvenuto nella notte di sabato dove ad avere la peggio è stato un ragazzo di 26 anni, trasportato d’urgenza al NOA di Massa e fortunatamente non in pericolo di vita.
Il problema della sicurezza è ovviamente tornato sotto gli occhi di tutti. Ci sono state le spaccate, diversi arresti per spaccio, clandestini e altri piccoli problemi di ordine minore che comunque hanno risvegliato il comune senso dell’ordine pubblico. Spesso “delitti”, questo il termine tecnico, che in una città farebbero poco rumore ma che nei piccoli centri come Aulla assumono un’importanza maggiore. Ora, sinceramente, dire che siamo di fronte ad un quartiere della malavita in cui tutto è concesso, tra il licenzioso e l’illegittimo, è forse troppo semplificatorio, anche se, politicamente parlando, è chiaro – e lecito – che tutto assuma una doppia valenza, non solo a livello pratico, ma anche meramente elettorale.
Fine del preambolo. Biglioli scrive (citando la Legge regionale 19 febbraio 2020, n. 11) che è “fondamentale operare a favore di un miglioramento della qualità della vita, soprattutto in alcune aree della città”. Ed aggiunge che “la questione della sicurezza urbana dovrebbe rivestire un ruolo fondamentale nell’ambito delle politiche pubbliche locali: il tema ha assunto, nel corso del tempo, una rilevanza sempre maggiore per i cittadini, per cui dovrebbe rientrare oggi tra le priorità relative al governo di una città. Alla luce delle problematiche sociali di Aulla è fondamentale operare a favore di un miglioramento della qualità della vita, soprattutto in alcune aree della città”. (copincollato da qui)
Argomenti condivisibili (lo dice una legge regionale e un’università), tanto che quasi come se fosse stato in ascolto, il Comune di Aulla ha subito posto un rimedio. Se vi fate un giro sull’Albo Pretorio del comune trovate una sorprendente notizia, ovvero un incarico “speciale” affidato al sig. Danilo Cestaro di “consulenza al Sindaco nella materia della sicurezza del territorio” in cui si specifica che oggi si “rende proficuo poter disporre di una nuova collaborazione specificamente su questo intervento, affidando questa ulteriore competenza ad un cittadino che, per predisposizione naturale e per esperienza acquisita, abbia manifestato disponibilità ad assumere questa incombenza pubblica a carattere volontario e collaborativo”. Chiariamo subito una cosa, l’incarico è “sindacale a carattere fiduciario e del tutto gratuito” e comporta esclusivamente il rapporto con il Sindaco, che resta l’unico soggetto competente in materia in quanto autorità territoriale di pubblica sicurezza.
Cestaro, dal canto suo, ne parla apertamente sulla pagina Facebook “La nuova Aulla”. “L’interesse dell’amministrazione nel voler favorire la partecipazione attiva da parte degli abitanti del territorio per valorizzare esperienze professionali ed amministrative esistenti sul territorio è un chiaro segnale che qualcosa vuole e deve cambiare. La disponibilità bilaterale per una collaborazione specificamente su questo tema, affidandomi questa competenza per predisposizione naturale e per esperienza acquisita, indica l’inizio di un percorso che si spera possa portare a dei risultati per i cittadini. Ringrazio per la fiducia il Sindaco Roberto Valettini.
Auguro a me stesso, BUON LAVORO”.
Due considerazioni (che richiedono un commento da parte vostra, se volete). Davvero un’Amministrazione comunale ha bisogno di un “consigliere alla sicurezza” o magari un maggiore dialogo con le forze di polizia e carabinieri che hanno titoli e reali possibilità di intervenire?
E quali sono le “predisposizioni naturali” che certificano un tale incarico?
Mi piacerebbe anche parlare della “disponibilità bilaterale”, ma in genere sono termini che si usano nei salotti della politica internazionale, tipo il G20, e usarli in un comune “agreste, arcadico, idilliaco” mi sembra un po’ esagerato.